26 novembre 2009

Intimidazioni di stampo politico. L'On.le Totò Cascio ad un giornalista della redazione di Rmk: "Non ti permettere più di fare domande del genere"

Calogero Parlapiano, giornalista della redazione saccense RMK, rivolge all'On.le Totò Cascio (deputato regionale siciliano UDC) una semplice domanda. Il politico si rifiuta (legittimamente) di rispondere e poi tenta di intimidire il cronista con queste incredibili parole:"Non ti permettere più di fare domande del genere". Tutto nasce dalle rivelazioni del neo-pentito di mafia Calogero Rizzuto, ex reggente del mandamento mafioso di Sambuca di Sicilia (in prov. di Agrigento). Secondo i verbali, pubblicati in esclusiva dal settimanale "Grandangolo", il collaboratore di giustizia avrebbe affermato che, alle scorse elezioni regionali, il presunto capo-mandamento di Ribera e Lucca Sicula gli avrebbe chiesto di votare per Cascio. Da buon giornalista, Calogero Parlapiano, chiede un commento sulla vicenda. La reazione è la peggiore immaginabile. Forse conviene rammentare all'On.le Totò Cascio che esistono ancora giornalisti liberi che decidono in piena autonomia le domande da porre al politico di turno e non si piegano a diventare semplici esecutori della volontà dei potenti. La reazione scomposta dell'On.le Cascio, nei confronti del giornalista, ricorda la reazione che, il suo mentore politico On.le Totò Cuffaro, ebbe alcuni anni fa nei confronti della platea di giornalisti e magistrati del programma Samarcanda. Che sia un vizio di cordata?

Questo blog esprime la più totale solidarietà a Calogero Parlapiano ed a tutta la redazione giornalistica di RMK.

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11 novembre 2009

Gennaio 2009: Il Pd salva Cosentino. Ecco i nomi dei parlamentari.

Nel gennaio 2009 la Camera respinse una mozione che chiedeva le dimissioni del sottosegretario accusato di fiancheggiare il clan camorristico dei "Casalesi". La bocciatura fu dovuta al comportamento di una nutrita pattuglia di parlamentari del Pd: astensioni, uscite dall'aula, assenze e voto contrario. Se il Pd avesse votato in modo compatto la mozione sarebbe passata a causa delle assenze nel Pdl.

Ecco i nomi dei parlamentari del Pd che hanno salvato Cosentino:

Hanno votato contro: Capano e Sposetti.

Si sono astenuti: Bachelet, Cuperlo, Parisi, La Forgia, Bernardini, Madia, Mantini, Maran, Boccia, Capodicasa, Concia, Coscioni, Ferrari, Giachetti, Ginefra, Marini, Mecacci, Recchia, Sarubbi, Schirru, Tempestini, Turco Maurizio, Vannucci, Viola, Zamparutti, Zunino

Non hanno partecipato al voto, nonostante in giornata fossero presenti in aula: Tenaglia, Calearo, Fioroni, Gasbarra, Lanzillotta, Letta Enrico, Morassut, Bobba, Sereni, Vassallo, Merloni, Boffa, Bonavitacola, Bressa, Bucchino, Carra, Castagnetti, Corsini, Cuomo, D'Antona, De Pasquale, De Torre, Fadda, Ferranti, Fiano, Fiorio, Genovese, Giacomelli, Giovannelli, Gozi, Losacco, Lovelli, Lulli, Marantelli, Margiotta, Mosca, Murer, Narducci, Pedoto, Piccolo, Rosato, Russo, Samperi, Scarpetti, Servodio, Testa, Vaccaro, Vassallo, Vernetti, Vico.

Erano assenti: Veltroni, Bersani, Colaninno, D'Alema, Lusetti, Melandri, Pistelli, Touad, Ventura, Gentiloni, Beltrandi, Calvisi, Cenni, Colombo Furio, Damiano, Gaglione, Luongo, Lusetti, Marroccu, Melis, Motta, Portas, Tullo, Calipari.

Risultavano "in missione": Fassino, Migliavacca, Bindi, Albonetti, Barbi, Farina, Rigoni.

Di queste ore la notizia della richiesta di arresto da parte del gip. Si attende la decisione della giunta per le autorizzazioni della Camera.

Ma chi volete prendere in giro?

02 novembre 2009

Le cinque domande di Salvatore Borsellino all'Italia dei Valori

1) Di Pietro ha detto in una intervista che nelle liste di IDV non c'è un solo caso di incandidabilità, di immoralità e che tutti gli eletti e i candidati hanno il certificato penale al seguito, precisando che si intende per "immoralità" l'essere condannato con sentenza definitiva. Si rende conto l’Idv che, secondo questa lettura, un personaggio come Marcello Dell'Utri, non ancora condannato in via definitiva, sarebbe da ritenersi candidabile?

2) Nella stessa intervista Di Pietro ha affermato che Orazio Schiavone non è "neanche più condannato" perché il suo reato, secondo la "normativa successiva non è più neanche reato". Lei ritiene che l’Idv possa candidare persone che hanno commesso reati che tuttavia, grazie alle depenalizzazioni del governo Berlusconi – ad esempio il falso in bilancio – "non sono più neanche reati"? Per quanto riguarda Porfidia, Di Pietro dice che non è vero che è indagato per il 426 bis, ma per un "banalissimo abuso d'ufficio" di quando era sindaco. Non pensa che la base di IDV, soprattutto i giovani, vogliano essere rappresentati da persone che non abbiano commesso neanche dei "banalissimi abusi"?

3) Di Pietro ha affermato che su 2500 eletti nell'IDV ci sono appena 32 persone che provengono da esperienze politiche precedenti. La cifra sembra molto bassa, ma se anche fosse, non pensa che sia un problema che queste persone abbiano in parecchi casi una storia caratterizzata da disinvolti salti da uno schieramento all'altro che dimostrano, se non altro, una spiccata tendenza all'opportunismo e al trasformismo?

4) Nel raduno di Vasto sono intervenuto dicendo che per la prima volta avevo accettato di partecipare ad un raduno nazionale di un partito perché in quel partito mi sentivo a casa mia e con me si sentivano “a casa” i tanti giovani che si riconoscono nel movimento delle "Agende Rosse". Dissi anche che mi sarei sentito a casa mia fino a quando anche quei giovani si fossero sentiti a casa loro. Possiamo sperare, sia io che questi giovani, che il processo in atto per fare veramente diventare IDV il partito della Giustizia, della Legalità, della Società Civile prosegua ed arrivi a compimento in maniera da farci sentire "definitivamente" a casa nostra?

5) Non pensa che sarebbe necessario dare una ulteriore spinta alla "democratizzazione" interna arrivando a pensare ad un segretario eletto dalla base attraverso delle "primarie"? Negli incontri che faccio in tutte le regioni d'Italia, per la maggior parte organizzati da giovani, raccolgo un diffuso senso di disagio: molti sono entrati con entusiasmo in IDV ma oggi si sentono scoraggiati perchè non hanno la possibilità, a causa degli ostacoli posti dai dirigenti locali del partito, di tradurre in attività concreta la loro adesione. Non crede che questa situazione possa portare questi giovani ad un passo indietro rispetto alla loro militanza in IDV, e a frenare l’ingresso di tanti altri giovani che potrebbero essere una iniezione di forze nuove, attive e spesso entusiaste?

ATTENDIAMO RISPOSTA