25 settembre 2007

TUTTI A CATANZARO CON DE MAGISTRIS

Giù le mani dal sostituto procuratore De Magistris. Lasciatelo lavorare. Non è ammissibile che un magistrato venga trasferito solo perchè indaga, in modo trasversale, sui politici italiani. Il popolo calabrese si mobiliti a sua difesa. I politici non hanno ancora capito nulla. Non hanno imparato la lezione. Grillo non gli è bastato? Le piazze si riempiranno ancora nei prossimi mesi. Il popolo ha il dovere di difendere la democrazia. Leggete l'articolo di M. Travaglio. Guardate l' intervista (allucinante) al magistrato.

23 settembre 2007

Marco Travaglio ci spiega la differenza tra Berlusconi e il liberismo

Lecco, 19 settembre 2007. Conferenza sulla Lista Civica nazionale. Il giornalista più "scomodo" d'Italia, Marco Travaglio, con la sua tagliente ironia dimostra come Berlusconi sia agli antipodi del liberismo: "Berlusconi non ha privatizzato nemmeno un canile", "se arriva il liberismo in Italia Berlusconi va in galera e gli levano tutto", "negli Stati Uniti chi falsifica i bilanci va in galera da un minimo di 25 anni ad un massimo di 40, mentre in Italia la pena massima per il falso in bilancio è, appunto, la presidenza del consiglio, infatti, Berlusconi è diventato presidente del consiglio". Travaglio come al solito delizia la platea, con le sue argomentazioni puntuali e ben documentate, il pubblico applaude. Le telecamere di Ribera Online erano presenti ed hanno ripreso la scena per voi.

18 settembre 2007

I politici terrorizzati da Beppe Grillo. Che spettacolo!

La classe politica italiana vive ore di angoscia. Sono nel panico più totale. Non sanno come prenderlo. Soprattutto non hanno idea di come fermarlo. Il "Grillo" nazionale li sferza tutti i giorni con l'ironia e la forza delle argomentazioni. Loro reagiscono in modo scomposto: litigano, urlano, propongono tagli ai loro sprechi. Che spettacolo vederli annaspare nel loro brodo. Un brodo fatto di corruzione, ipocrisia, mafia, egoismi, prepotenze e privilegi. Vivono nel lusso sfrenato. Utilizzano i soldi dello Stato per fini ludici privati. Sono arrivati ad un delirio di potenza tale da arrogarsi il diritto di designare i parlamentari. Sorvolando sulla democrazia. Nel silenzio abberrante del sistema informativo tradizionale. Purtroppo per loro esistono Grillo, Travaglio, Ricca, Stella, Abbate, Gomez, Beha, S.Guzzanti, M. Gabanelli e tanti altri che fanno molto bene il loro mestiere. Esiste anche la Rete. Sono fregati perchè hanno capito che non possono controllare più in modo assoluto le notizie. Le informazioni, quelle vere, girano. Possiamo cercarle su internet. Alla faccia di Vespa. Rido nel vederli alle corde. Rido nel vedere il loro goffo tentativo di rimediare alle loro colpe. Rido nel vederli schiacciati da un comico. Ma torno serio nel vedere ancora 24 condannati seduti in Parlamento. Andate a casa. Togliete il disturbo. Così posso tornare a ridere.

13 settembre 2007

Forgione: "La precarizzazione è il brodo di coltura delle mafie"

Vogliamo proporvi un passaggio molto interessante di un discorso pronunciato dal Presidente della Commissione Antimafia Francesco Forgione. Da un luogo simbolo, quale è la pizzeria di Giovanni Impastato, Forgione invita il Presidente del Consiglio Prodi a smetterla di lanciare appelli "ecumenici" ai giovani del sud perchè si ribellino alla mafia. Per Forgione sono necessarie politiche pubbliche che aggrediscano i problemi sociali quali la disoccupazione di massa e la precarizzazione: "brodo di coltura nel quale le mafie esercitano la loro egemonia". Non si risolve nulla soltanto con gli appelli etici. Quì c'è bisogno di una rottura "anche nella politica".

Lirio Abbate: " Io so, noi sappiamo chi sono i mafiosi e gli amici dei mafiosi o i loro protettori "

Il giornalista Lirio Abbate dice: "Io so, noi sappiamo chi sono i mafiosi e gli amici dei mafiosi o i loro protettori. Non ho, non abbiamo bisogno di attendere una sentenza o la parola della Cassazione o un'inchiesta giudiziaria perché penso che, prima della responsabilità penale, sempre eventuale, ci sia una responsabilità sociale e politica accertabile. Se il deputato, il consigliere regionale, l'assessore, il primario, il professore universitario se ne vanno in giro con il mafioso è un fatto. Si conoscono, passeggiano sottobraccio, si baciano quando s'incontrano. È soltanto accuratezza non rinviare ai tempi di una sentenza quel racconto. È il mio lavoro dirlo ora, subito. Non sono una testa calda, non sono un estremista, sono un cronista e credo che il mio impegno sia stretto in poche parole: raccontare quel che posso documentare".

Ecco la differenza tra uno come Lirio Abbate e molti segretari di partito. Abbate rischia la vita e vive blindato per scovare gli amici dei mafiosi. I nostri politici, invece, candidano gli stessi amici in posti di potere. Paolo Borsellino aveva chiesto ai politici di fare pulizia nei confronti di chi "appare" vicino alla mafia senza bisogno di aspettare i processi e le condanne (Guarda il video).
Borsellino è stato ucciso. Lirio Abbate è sotto costante minaccia. E loro si ingrassano nei privilegi di una casta indegna. Meritano il disprezzo del popolo.

11 settembre 2007

Grillo spaventa i politici

Il Vaffanculo-day è stato un evento strepitoso. Beppe Grillo ha riempito le piazze italiane con il solo aiuto di internet: la vera informazione libera. Il popolo in fila per firmare la legge di iniziativa popolare: cacciare i parlamentari condannati, via dalla poltrona dopo due legislature, ripristino della preferenza diretta.

I politici hanno visto un popolo senza bandiere di partito che si ribellava contro la casta. Un comico affrontare i problemi seri del paese.Una novità. Non sanno come fermarlo adesso.

In attesa vomitano la solita retorica neo-conservatrice difensivistica bollando tutto come: "qualunquismo", "populismo", "demagogia", "giustizialismo", "antipolitica"...


Parole vuote e inappropriate.

Il signor Casini aggiunge che "è la più grande delle mistificazioni". Un nuovo termine insignificante da aggiungere alla retorica della casta.

Ci sono 24 parlamentari condannati in via definitiva seduti in Parlamento. E' mistificatorio volerli cacciarli a pedalate?

per noi le mistificazioni sono altre, ad esempio:

"Il Presidente della Camera, Casini, ha telefonato oggi al senatore Dell'Utri a cui ha espresso i sensi più profondi di stima e amicizia".
( in piena camera di consiglio del Tribunale di Palermo nel processo a carico di Dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa, dalla quale i giudici usciranno 10 giorni dopo con una condanna a 9 anni),

oppure:

"Posso sbagliare ma, nella mia responsabilità politica, ritengo che Salvatore Cuffaro sia una persona perbene e dunque lo candideremo alle elezioni".
(Pierferdinando Casini, presidente della Camera, dopo il rinvio a giudizio di Cuffaro da parte del Tribunale di Palermo per favoreggiamento alla mafia, 7 febbraio 2006).

05 settembre 2007

Confindustria mandi via i carnefici e non le vittime

Non esiste un dovere del cittadino ad essere un EROE. Chi paga il pizzo è una vittima del sistema politico-mafioso. Chi non paga e denuncia è un eroe. Le conseguenze di una tale scelta sono infatti la morte o una vita blindata vissuta all'insegna della paura di morire. Che risultato produrrebbe una simile norma? una blindatura completa del racket. Si creino incentivi e premi per gli "eroi" al massimo. Confindustria, al posto di cercare pubblicità e prendersela con i più deboli e indifesi, cominci a fare pulizia seria all'interno della propria organizzazione mandi via a calci nel culo nell'ordine: condannati per mafia, evasori del fisco, truffatori, taroccatori di bilanci... cosa ci fanno pagatori di tangenti ai vertici di grosse banche ed aziende? Il caro Prodi al posto di chiedere "l'aiuto dei giovani del mezzogiorno" nella lotta alla mafia, emani i decreti legge che i magistrati e le associazioni antimafia chiedono da tempo . Il Presidente della Repubblica Napolitano, tra una lettera di risposta e l'altra, trovi il tempo per un messaggio ufficiale alle Camere che sferzi i partiti che si ostinano a dare spazio e potere a politici corrotti ed indagati per mafia. Nel maggio del 1993 Papa Woityla, ad Agrigento, urlò contro i mafiosi... sono passati più di 14 anni... la Chiesa batta un colpo!