22 agosto 2008

Non sfruttare il nome di Falcone invano

Ancora avvoltoi intorno alle bare dei martiri. Giovanni Falcone sacrificò la sua intera vita per un sogno: sconfiggere il medioevo mafioso per ridare dignità e futuro alla Sicilia. Non voleva certo colpire i magistrati ed asservirli alla politica. Nè beatificare mafiosi fregiandoli del titolo di eroi. Il signor Berlusconi, prima di nominare il nome di un martire per legittimare le prossime autunnali vergogne, ripulisca il suo partito dagli elementi vicini alle cosche, rispetti il lavoro dei magistrati, costituisca una agenzia per la gestione dei beni confiscati alle mafie, approvi un testo unico antimafia e delle puntuali norme antiriciclaggio, protegga in modo efficace coloro che denunciano il racket, utilizzi l'esercito per difendere le aziende minacciate. I turisti di Taormina non hanno bisogno dei soldati le aziende siciliane invece si. Al posto di tagli ai fondi per la giustizia e di limitazioni alle intercettazioni potenzi gli organici della magistratura e delle forze di polizia e migliori gli strumenti investigativi (dando maggiori poteri e non togliendoli). E poi si faccia processare. Lei è un impunibile.

Diffondiamo quello che il regime nasconde: