30 agosto 2007

Lirio Abbate contesta la pratica di nominare amministratori indagati per mafia come a Palermo...

Lirio Abbate è un giornalista siciliano che vive sotto scorta a causa di minacce e intimidazioni mafiose subite dopo aver scritto il libro "I Complici, tutti gli uomini di Bernardo Provenzano da Corleone al Parlamento". Come al solito chi denuncia e sta dalla parte della legalità è costretto a nascondersi e vivere una vita blindata. I boss mafiosi, invece, vivono tranquillamente nella propria casa. In questo video girato a Cinisi, nella pizzeria di Giovanni Impastato, il giornalista si chiede come è possibile che "...in giunte comunali chiamano persone esterne che sono indagate per concorso esterno in associazione mafiosa, che sono andati a braccetto con i mafiosi... te li trovi a fare gli assessori alla sanità a Palermo. E' una cosa vergognosa.... non è stato eletto dalla gente, non è stato eletto dai palermitani però... vogliono metterlo dentro questa amministrazione per forza...". Ricordiamo un insegnamento di Paolo Borsellino: un politico, al sud, non basta che sia onesto ma deve anche apparire onesto.

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23 agosto 2007

Giovanni Impastato lancia un messaggio di speranza e di concretezza

A margine della conferenza di Cinisi, Giovanni Impastato ha parlato alle telecamere di Ribera Online, pronunciando parole importanti e piene di significato. Impastato parla di un nuovo concetto di antimafia "che parta dal basso, dai bisogni della gente". Propone la realizzazione di una grande manifestazione nazionale antimafia a Cinisi, il 9 maggio del 2008, in occassione del trentennale dell'assassinio del fratello Peppino, grande ed indimenticato eroe che contrastò e sbeffeggiò i mafiosi del tempo. Ci parla di "ristabilire un minimo di legalità" in una Sicilia la cui classe politica è "totalmente collusa con la mafia". Continua attaccando la vergogna tutta italiana di un parlamento pieno di indagati e condannati per gravi reati: "questa gente deve essere buttata fuori dal Parlamento". Ci parla degli ostacoli alla legge sulla confisca ai beni mafiosi. "Il nostro obiettivo principale è quello di sconfiggere definitivamente la mafia perchè non ne possiamo più". Un Giovanni Impastato deciso e concreto che lancia una sfida alla politica ed alle istituzioni. Un video-messaggio da ascoltare con attenzione. Onore a Peppino!

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21 agosto 2007


Forgione "invita" Montezemolo a cacciare gli imprenditori mafiosi dalla Confindustria

Iniziamo il reportage della conferenza organizzata a Cinisi da Giovanni Impastato. Il presidente della commissione antimafia Forgione scalda la platea con un intervento molto accalorato. Invita la magistratura a distinguere fra politici e politici: "Io onestamente non mela sento di essere accomunato a tutto il fecciume che anche nella politica c'è". Ma la parte più interessante dell'intervento riguarda la stoccata riservata al presidente di Confindustria Montezemolo: "il quale non ha espulso da Confindustria uno solo degli imprenditori che sono stati condannati per mafia". Davvero? come è possibile una cosa del genere? Il Signor Luca Cordero ci faccia sapere la sua opinione... e cominci a pensare alle proprie dimissioni!!!

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"Pizzini, Veleni e Cicoria" a Cinisi

Il 17 agosto nella pizzeria Impastato di Cinisi si è svolta la conferenza per la presentazione del libro "Pizzini, Veleni e Cicoria" scritto dal Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso in collaborazione con il giornalista Francesco La Licata. Oltre agli autori erano presenti il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia F.Forgione, il vice-presidente B.Lumia, il giornalista L.Abbate, il presidente di Libera Don L.Ciotti. Una serata organizzata in modo eccellente da Giovanni Impastato che ha introdotto i lavori. Durante la conferenza sono emerse pesanti accuse alla politica ed all'economia ma anche concrete proposte per l'avvio di una guerra seria alla mafia. Nei post successivi analizzeremo i contenuti della conferenza con foto, filmati, interviste e commenti. Un avvertimento: non mancheranno le sorprese. Seguiteci.

02 agosto 2007

IL test antidroga di Casini è una colossale presa in giro

La sceneggiata del test antidroga organizzato dall'UDC è un insulto vergognoso all'intelligenza degli italiani. Un test volontario, annunciato con largo anticipo ed in grado di rilevare il consumo di droga avvenuto soltanto negli ultimi giorni. Bella presa per il culo. Un parlamentare drogato poteva benissimo sospendere l'assunzione di droga qualche giorno prima del test, sottoporsi all'analisi e divulgare pubblicamente la propria non-positività, subito dopo poteva ricominciare con i festini a base di puttane e coca. Con il risultato di essersi precostituito una falsa verginità dinanzi al popolo. Casini è riuscito a creare un escamotage per ripulire l'immagine della peggiore classe politica mai stata al potere. Signor Casini i test antidroga hanno senso soltanto se resi obbligatori ed effettuati a sorpresa. Potevate, quanto meno, sottoporvi all'esame tricologico del capello. In questo caso i risultati avrebbero rilevato l'uso di droga in un periodo di tempo molto più ampio. La trasmissione "Le Iene" era riuscita a dimostrare il largo uso di coca e marjiuana in parlamento. Loro sono sotto processo ed i parlamentari possono continuare ad usare droghe senza nessun problema. Andate a casa.