31 luglio 2007


IL Moralismo puttaniere del centro-destra italiano

L'onorevolissimo deputato dell'UDC, nonchè marito e padre di famiglia, Cosimo Mele, mentre i suoi colleghi deputati stavano in aula a votare la legge sull'ordinamento giudiziario se la spassava con due prostitute eccitate di cocaina. Una delle squillo finisce strafatta in ospedale ed il povero deputato è costretto a dimettersi dal partito. Non da parlamentare, però, sennò chi gliele paga le allegre donnine?. Con i soldi dei contribuenti ed in pieno orario di lavoro in un festino hard. E noi paghiamo. Ma il bello deve venire. Il segretario dell'UDC, Lorenzo Cesa, prescritto per corruzione, accetta le dimissioni ma osserva che la "vita del parlamentare è molto dura", "la solitudine è una cosa molto seria", "si fanno tante polemiche sui compensi dei parlamentari ma bisognerebbe trovare il modo di ricongiungere le famiglie". Dobbiamo pagargli pure le scopate familiari? agli emigrati chi le paga le ricongiunzioni carnali? Io penso che la soluzione migliore sia quella di cacciarvi a calci in culo, in blocco. L'Udc è un partito pieno di risorse: divorziati contrari al divorzio, conviventi more uxorio contrari ai pax, difensori delle radici cristiane dell'occidente che vanno in festini a base di sesso e coca. L'ipocrisia regna sovrana. La Casta dei politici continua la propria vergogna.

24 luglio 2007

La politica italiana è una vergogna continua. Tutti contro Clementina Forleo.

Chi tocca i politici muore. E' iniziata una schifosa campagna diffamatoria tesa a screditare il lavoro del magistrato Clementina Forleo rea di indagare sulle connessioni tra i furbetti del quarterino e i furboni della politica. I parlamentari di questa legislatura non meritano nessuna immunità politica perchè non sono stati eletti democraticamente dal popolo ma designati dai partiti. Designazioni spesso vergognose che hanno portato alla composizione di un parlamento intriso di condannati ed indagati per reati gravissimi. Se avete ancora un briciolo di dignità autorizzate la magistratura ad utilizzare le intercettazioni ed attendete che la giustizia faccia il proprio corso. Di che avete paura? se siete innocenti avrete modo di chiarire la vostra posizione, in caso di condanna rimarrete al vostro posto come molti vostri colleghi pregiudicati. La storia avrà un giudizio molto duro sull'attuale casta dei politici.

19 luglio 2007

15 anni fa la feccia mafiosa uccideva Borsellino e la sua scorta

L'onorata società dei cani mafiosi uccise Paolo Borsellino sotto casa della mamma. Dopo tanti anni i misteri sulla strage non sono stati svelati. Perchè in via D'Amelio non era stata disposta la zona rimozione? eppure nella stessa via era stato scoperto, da poco, un covo della mafia, c'era un oggettivo pericolo sulla vita del magistrato, lo stesso Borsellino aveva confidato ad un amico: "è arrivato in città il carico di tritolo per me". Perchè fu archiviata l'indagine relativa alla pista del castello Utveggio? da quel luogo partirono ,subito dopo la strage, delle telefonate dal telefono clonato di Borsellino verso quello del funzionario del sisde Contrada. Dov'è finita la sua agenda rossa? 48 ore prima della strage borsellino incontrò l'ex senatore Mancino? di cosa parlarono? In questi giorni è stata aperta una indagine sul presunto coinvolgimento di servizi segreti deviati. Lo stato ha il dovere di reagire e portare giustizia in Sicilia. Non c'è impegno da parte della politica. Secondo Borsellino chi, nelle regioni del sud, era sospettato di avere rapporti con la mafia avrebbe dovuto abbandonare la politica. Nessuno ha mai ascoltato il suo consiglio. Guarda il video tratto da "Lezione sulla mafia".

16 luglio 2007

Salvatore Borsellino denuncia lo scarso impegno dello stato contro la mafia.

Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, afferma che sono tante le domande senza risposta sulla strage di Via D'Amelio. In una lettera aperta chiede conto dei tanti silenzi e misteri irrisolti sulla strage ed alla fine lancia un accorato appello: " Di quante altre stragi, di quanti altri morti avremo ancora bisogno perché da parte dello Stato ci sia finalmente quella reazione decisa e soprattutto duratura, come finora non è mai stata, che porti alla sconfitta delle criminalità mafiosa e soprattutto dei poteri, sempre meno occulti, a essa legati?". "Di quante altre stragi avremo bisogno - aggiunge - perché venga finalmente rotto quel patto scellerato di non belligeranza che, come disse il giudice Di Lello il 20 Luglio del 1992, pezzi dello Stato hanno da decenni stretto con la mafia e che ha permesso e continua a permettere non solo la passata decennale latitanza di boss famosi come Riina e Provenzano ma la latitanza e l'impunità di decine di 'capi mandamento' che sono i veri padroni sia di Palermo che delle altre città della Sicilia".

14 luglio 2007


Il Parlamentare Previti ri-condannato in Cassazione

E sono due. La Cassazione conferma la condanna ad un anno e sei mesi per la vicenda "Lodo Mondadori". Pena che si aggiunge ai sei anni presi per la vicenda "Imi Sir". Il tribunale di sorveglianza ha provveduto a revocare l'affidamento ai servizi sociali ed ha disposto gli arresti domiciliari. La giunta per le elezioni della Camera, in questi giorni, ne ha finalmente
proposto la cacciata dal Parlamento. Nonostante tutto questo il centro-destra lo difende a spada tratta. Sarebbe ora che i politici imparassero a rispettare SEMPRE le sentenze della giustizia italiana, al posto di fomentare odio contro i giudici. Il decaduto pluricondannato Previti lasci il parlamento italiano al più presto, siamo stufi di questa tragica farsa sulla pelle del popolo italiano.

12 luglio 2007

Appello di Piero Ricca ai Bloggers LIBERI

Ribera Online dà voce a Piero Ricca

" Evviva!
Mentre pieroricca.org riposa, entra in gioco quimilanolibera.net .
Non poteva esserci migliore esordio per il sito che avevamo immaginato come punto di riferimento delle iniziative del gruppo Qui Milano Libera.
La libertà di parola è un vizio, una droga potentissima che crea assuefazione. Sono passate 48 ore scarse da quando il maresciallo Zorzo del nucleo speciale antifrodi telematiche della finanza mi ha notificato l’avvenuto sequestro del blog, e mi sembrano un’eternità
In questi due giorni ho messo a fuoco il tortuoso iter del provvedimento preventivo e punitivo. Ed è questo:

- Fede mi querela per diffamazione a Roma. .
- Il Pm Saieva non lascia dormire il fascicolo e, riconoscendo nella querela, gravi elementi di colpevolezza a mio carico, adempiendo alla richiesta del querelante, chiede al Gip l’oscuramento del nostro video su youtube, relativo alla piazzata con Fede, e del mio blog per impedire la perpetuazione del reato oggetto di querela. Periculum in mora, credo che si chiami in gergo.
- Il Gip dispone l’oscuramento solo degli articoli che parlano di Fede, oltre che del video di youtube
- Entra in scena il maresciallo Zorzo, che con un collaboratore da Roma si reca a Sarzana (La Spezia) e bussa alla porta della società che mi tiene on line il blog. Acquisiscono il mio indirizzo e il mio numero di telefono. Oscurano un solo articolo che parla di Fede e relativi commenti. Cambiano le mie chiavi di accesso al blog, impedendomi di pubblicare nuovi contributi
- Poi vengono a Milano. Per strada mi telefonano. La vicenda che mi raccontano mi sembra così assurda che penso allo scherzo dei soliti amici buontemponi. Tant’è vero che dopo un paio di telefonate e sms, gli rispondo: mi dispiace maresciallo, parlo solo con i generali.
- Dopo una verifica, capisco che la cosa è reale, ancorché poco seria. Ricevo il maresciallo con un suo collaboratore al bar sotto casa. Vengo identificato. Mi notificano il sequestro.
- Chiedo perché mai mi impediscano di scrivere, visto che la censura preventiva non è prevista dalle leggi. Il maresciallo Zorzo mi risponde che, data la struttura tecnica del mio blog, per impedirmi di ripubblicare o modificare quel post incriminato e oscurato, ha dovuto cambiare la password.
- E aggiunge: solo così ho evitato l’oscuramento totale del blog.
- Naturalmente il nucleo speciale non è in grado di togliere il nostro video da youtube. E non si cura del fatto che l’innocuo articoletto censurato, di presentazione del video, è reperibile agevolmente su google
- In queste ore il mio avvocato e fratello Mino Ricca (che l’ha già spuntata con il Puffone e ringrazio anche qui per la sua disponibilità) sta cercando un contatto con il pubblico ministero Saieva per vedere se, alla luce della dichiarazione del maresciallo Zorzo, e mediante un mio impegno scritto a non ripubblicare il post incriminato, è possibile sbloccare il blog, che peraltro il medesimo pubblico ministero aveva chiesto di oscurare totalmente
- In caso negativo ho già pronta una formale richiesta di dissequestro
- Domani, inoltre, querelo Emilio Fede

Questo per ora è tutto. Vi terrò informati.

Questa sera tutto confermato: si festeggia Qui Milano Libera e la querela al parco Solari di Milano, dalle ore 19 in avanti, vicino alla fontana. Chiunque venga in pace sarà gradito ospite. Meglio se porta da bere". (Piero Ricca)

11 luglio 2007

Ribera Online solidale con Piero Ricca

Emilio Fede fa sequestrare il blog di Piero Ricca. L'informazione è sotto assedio. Si moltiplicano i segnali di intolleranza contro chi fa vera informazione in Italia. L'editto bulgaro di Berlusconi, il disegno di legge imbavaglia-giornalisti ed adesso la chiusura di un blog che si distingue nella contestazione motivata dei potenti. In attesa che la giustizia faccia il proprio corso e Ricca possa ritornare a manifestare il proprio pensiero pubblichiamo una sua lettera inviata agli amici in rete:

CARI AMICI, NON POSSO AGGIORNARE IL BLOG.

Mi è stato chiuso con atto della procura di Roma, un 'sequestro preventivo' notificatomi alle 14,00 di oggi da due agenti della guardia di finanza del nucleo speciale contro le frodi telematiche, venuti da Roma. Il sequestro proviene da una querela per diffamazione presentata da Emilio Fede nei miei confronti per la famosa contestazione al circolo della stampa.
Con il medesimo provedimento hanno cancellato un mio post relativo alla vicenda Fede e i commenti in calce. Non hanno potuto, per motivi tecnici, togliere il video da youtube.
Naturalmente farò immediata richiesta di disequestro.
Intanto posso solo scrivere queste righe in questa sede. Fra poco manderò un comunicato ai siti amici, e vi chiedo fin d'ora di farlo girare.
Con Fede ce la vedremo in tribunale, magari davanti a uno dei magistrati diffamati e spiati negli anni del governo del suo datore di lavoro. E continueremo a criticare lui e i suoi simili sulla pubblica piazza, in nuove manifestazioni di dissenso.
Nessuno riuscirà a sequestrare la libertà di espressione, mia e degli amici di Qui Milano Libera e del blog: questo è certo.
Grazie a tutti.
A presto, Piero

03 luglio 2007

La Corte dei Conti boccia pesantemente il governo Cuffaro

Lo "stipendificio" della Regione è cresciuto enormemente tanto da raggiungere un "sovradimensionamento persistente dell'organico". Le strategie seguite riguardo l' assunzione dei precari hanno finito " per tradursi in una perdita di professionalità, dal momento che si tratta di personale assunto senza il filtro del concorso pubblico". La Corte sottilinea una scandalosa anomalia: l'altissimo numero dei dirigenti: un "graduato" ogni 5 dipendenti. La sanità? Fuori controllo. Nonostante il blocco delle assunzioni registra 2069 dipendenti in più rispetto al 2005. "Imbarazzante" viene definito il ricorso alle consulenze esterne da parte delle Ausl: una spesa di 4,3 milioni di euro. I fondi europei di Agenda 2000? "Impegnata appena la metà" ed "all'occasione perduta" la relazione della Corte collega lo spaventoso dato Istat della povertà relativa in Sicilia: salita al 30,8 % nel 2005. Tutto questo merita una riflessione profonda sulle condizioni della pseudo-democrazia in Sicilia. Una politica del genere condiziona tutte le competizioni elettorali dell'Isola.