23 aprile 2007

POLITICA DI STAMPO FEUDALE

L'agrigentino si sta distinguendo per l'innovazione politica. In sostanza c'è un ritorno a pratiche feudali di occupazione familiare del potere. Due esempi: a Raffadali, piccolo centro di circa 13 mila abitanti, il candidato a sindaco del centro-destra è Silvio Cuffaro, fratello del governatore Totò. A Ravanusa, 13 mila abitanti circa, il candidato a sindaco del centro destra è Armando Savarino, padre di Giuseppa, alla seconda legislatura come duputato regionale, fedelissima di Totò. A Ravanusa la situazione è davvero paradossale. I due Savarino, infatti, sono freschi di iscrizione nel registro degli indagati della procura, a causa di presunti concorsi truccati. Tutto legittimo e legale. Ma tutto così inopportuno. Ravanusa ci riserva enormi sorprese. Il candidato del centro-sinistra (+ una parte di Forza Italia) Tricoli ritira la propria candidatura denunciando che "il clima elettorale non era sereno" e affermando "mi oppongo in questo modo...alla conduzione antidemocratica di questa campagna elettorale". Non è finita: la commissione elettorale circondariale di Canicattì ha deciso che la candidatura non può essere ritirata. Tricoli ha annunciato ricorso al Tar. Se il Tar accetterà il ritiro della candidatura di Tricoli, a Ravanusa ci sarà un solo candidato che, per essere eletto deve raccogliere la metà + uno dei voti degli aventi diritto. Se non ci riuscisse il comune sarebbe commissariato. Cari politici siciliani siamo orgogliosi di voi. Bravi. Continuate così. Vi amiamo. Senza di voi la politica sarebbe un'altra cosa.

18 aprile 2007



Il Politico Colluso Con La mafia E' Un Traditore Dello Stato

I partiti politici hanno escogitato una legge elettorale che consegna alla propria insindacabile volontà la designazione dei parlamentari. Il risultato è stato che in parlamento siedono 25 condannati in via definitiva. Nelle regioni del sud, dove le leggi elettorali prevedono le preferenze, la situazione non migliora: decine di consiglieri regionali e di governanti sono inquisiti dalle procure. Molti per reati collegati alla mafia. Tutto questo ci fa pensare che esiste un problema di “selezione” della classe politica da parte dei partiti. I candidati vengono scelti solo in base alle potenzialità elettorali trascurando l’aspetto morale e giudiziario del prescelto. L’esempio più eclatante di “cattiva selezione” è l’UDC siciliana. Il partito di Casini è stato falcidiato, negli ultimi anni, da arresti e indagini di mafia. In questo modo sarà molto difficile districare l’intima connessione esistente tra affari, politica e mafia. Un punto di vista da non condividere è la teoria del voto che “sana” tutte le colpe come se fosse una “unzione” divina. In Sicilia molto spesso personaggi “chiacchierati” risultano super-votati: un classico esempio è stato Salvo Lima. Ma ricevere tanti consensi elettorali non equivale ad essere onesti. Molto spesso le preferenze “alluvionali” sono state il classico risultato di un certo clientelismo “scientifico” e non di una garanzia di innocenza. Clientelismo che sembra essere di gran moda anche oggi. Dalle intercettazioni telefoniche predisposte, nell’ambito dell’inchiesta sui concorsi truccati alla Ausl n 1 di Agrigento, infatti, emergerebbe una squallida pratica di “raccomandazioni” e “manipolazioni” di concorsi finalizzata all’aumento dei consensi elettorali. L’assunzione di un infermiere, un operaio o un metronotte veniva valutata, dai politici, 50 voti sicuri e quindi da preferire a quella di un primario. Il tutto in un contesto di lotte intestine tra politici per accaparrarsi il maggior numero di posti. Una meschina spartizione di posti di lavoro giocata sulla pelle dei disoccupati siciliani. La colpa dei media è quello di non smascherare questa politica “disonorevole”; di non informare sulle reali conseguenze del sistema politico-mafioso. Il popolo deve sapere che la mafia è la causa principale dell’arretratezza economica e sociale del meridione d’Italia; che le eco-mafie importano illegalmente scorie tossiche dal nord Italia e le sotterrano nelle regioni meridionali, creando un aumento vertiginoso di tumori e leucemie. Deve passare il messaggio che la mafia rende i nostri figli poveri e malati; che la mafia uccide anche quando non spara; che il politico colluso con la mafia è un traditore dello stato, in quanto utilizza il potere conferito dal popolo, al fine di arrecare ricchezza ad una organizzazione criminale che affama lo stesso popolo.

15 aprile 2007

Ci prendono soltanto in giro!

Ormai è chiaro: i nostri cari politici pensano che il popolo italiano sia composto da una massa informe di stupidi. Si divertono a prenderci per i fondelli. Non hanno nessuna vergogna. La cosa diventa più tragica perchè anche i nostri giornalisti la pensano allo stesso modo e lasciano fare. E' stupefacente quello che accade: la commissione antimafia vara un codice di autoregolamentazione volontario per i partiti politici, decidendo che i personaggi rinviati a giudizio per una serie di reati, tra i quali quello di mafia, non possano essere candidati alle elezioni amministrative. In un normale paese democratico le forze politiche più rappresentative farebbero a gara per accettare il regolamento. In Italia si fa finta di niente. Nessuna risposta. Ad un mese circa dalle elezioni amministrative i partiti continuano a comporre le loro liste come se la commissione antimafia non esistesse. Almeno la soddisfazione di vederli in faccia mentre affermano di rifiutare il codice di autoregolamentazione. In un paese quasi normale i giornalisti si fionderebbero sui segretari di partito per sapere come si comporteranno in merito. Da noi il maggiordomo semi-piegato del giornalismo italiano continua ad infestare il servizio pubblico parlando di nulla. Altro che prima repubblica. Siamo in una era post-moderna del crimine politico-mafioso. Al posto delle assoluzioni per mancanza di prove adesso ci sono le prescrizioni. Sono più trendy.

08 aprile 2007

Sradicato albero piantato in onore di Peppino Impastato

A Termini Imerese (Palermo), ignoti hanno sradicato l'albero che era stato piantato per onorare Peppino Impastato, eroe coraggioso ucciso dalla mafia. Sul muro dove hanno appoggiato il tronco campeggia la scritta "viva la mafia".
Peppino vive nel cuore dei giovani siciliani!! Questo blog propone che ogni comune siciliano pianti un albero per Peppino. La mafia si combatte anche onorando i propri eroi e non permettendo che vengano offesi da gente senza dignità.

04 aprile 2007

L'ora della verità per i politici italiani

"Eppur qualcosa si muove". La commissione antimafia approva un codice di autoregolamentazione per i partiti politici. I partiti, che accetteranno di sottoscrivere tale codice, non potranno candidare, alle elezioni comunali e provinciali, persone rinviate a giudizio per reati gravi quali: associazione mafiosa, usura, riciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, traffico illecito di rifiuti. Se il codice venisse adottato da tutte le formazioni politiche, finalmente potrebbero rimanere fuori dalle liste molti personaggi in odore di mafia. Vedremo quali partiti adotteranno il codice e quali si rifiuteranno di applicarlo. Sono molto curioso di sapere cosa farà l'UDC. In contemporanea, l'ottimo DI PIETRO presentava al senato un disegno di legge, sottoscritto dall' IDV, che prevede l'impossibilità di candidarsi al parlamento italiano per chi ha subito una condanna definitiva. Nel caso in cui la sentenza definitiva della Cassazione arrivi ad elezione avvenuta seguirà l'immediata decadenza. Vedremo anche quì chi voterà a favore e chi contro. Due mosse abili che metteranno alla prova i nostri politici. Iniziative molto importanti che tentano di porre argine ad uno scandalo tutto italiano di una classe politica pluri-indagata e pluri-condannata che, nel silenzio assordante dei media, continua a infangare le nostre istituzioni.