31 gennaio 2008

Aggredito il giornalista antimafia Giuseppe Maniaci. Solidarietà da Ribera Online.

Questo blog esprime la più sincera e grande solidarietà al giornalista Giuseppe Maniaci aggredito in modo vile dal figlio di un boss mafioso e da un suo sodale vigliacco. Il giornalista è un punto di forza dell'informazione antimafiosa italiana. Senza paura racconta i crimini di un pezzo di Sicilia governato dalla feccia mafiosa. Da Partinico, Corleone... da mafiopoli racconta i misfatti del sistema politico- mafioso. Maniaci è un punto di riferimento per chi crede nei valori della legalità. Telejato è la televisione più piccola e coraggiosa del mondo. Noi siamo con lui. Chi cerca di zittire la libera informazione è un cane mafioso che ammorba la democrazia e umilia il popolo siciliano.

26 gennaio 2008

Quì Sicilia Libera. Cuffaro non è piu' il governatore del popolo siciliano.

Oggi risplende il sole in Sicilia. La vergogna è finita. Non gli tributiamo nemmeno l'onore delle armi. Cuffaro si è dimesso soltanto perchè il Consiglio dei Ministri, applicando la legge, lo stava cacciando in malo modo dalla sua poltrona. Le sue dimissioni non rappresentano, quindi, un atto di nobiltà politica ma sono l'epilogo di una vicenda schifosa. In questo caso fino alle elezioni (da tenersi entro 3 mesi) governerà l'attuale vice-presidente. L'evento liberatorio di oggi non è da ascrivere al merito dell'opposizione parlamentare siciliana che, da subito, si è mostrata troppo tenera. Dobbiamo ringraziare la gente che si era autoconvocata per una grande manifestazione di piazza da tenersi nel pomeriggio. Un meritato applauso va tributato a quei cannoli siciliani, offerti dal Presidente, che con la loro forza visiva hanno mostrato a tutto il mondo la tracotanza del potere isolano. E poi ringraziamo il governo Prodi che sospinto dal ministro Di Pietro stava mettendo fine alla tragicommedia. Il decreto di sospensione potrebbe arrivare ugualmente ed in questo caso il signor Cuffaro decaderebbe immediatamente sia da presidente che da deputato regionale. Ma il complimento più grande va a noi bloggers che abbiamo urlato così forte da fare tremare il Palazzo. Per il popolo siciliano, adesso, non ci sono più alibi: RITA BORSELLINO PRESIDENTE. Klikka quì.

25 gennaio 2008

Corriamo ai ripari arriva la "Mastellite Berlusconiana"

Diciamolo chiaro, il governo Prodi non ci piaceva molto, ma lo tolleravamo per una nobile ragione: teneva distanti dal potere Berlusconi ed i suoi sodali. Adesso ci attendono tempi bui. Piango per il destino della Giustizia e della Libertà in Italia. Prepariamoci al peggio.

Desirè Grimaldi, giovane studentessa universitaria milanese, mi scrive questa interessante e divertente lettera che pubblico con piacere:

" Cari Amici, sono molto provata nel dirvi che dopo le precedenti "vittime" colpite dall'ormai nota epidemia conosciuta con il nome di "Berlusconite", sta per tornare nella nostra cara Italia, una nuova forma di contagio; dai sintomi che si manifestano pare sia ancora più devastante della precedente; non è stato ancora ufficialmente rivelato il nome, ma da voci di corridoio pare venga denominata "Mastellite Berlusconiana" tenendo conto, a detta di esperti, che si tratta della presenza nel sangue di due microrganismi estremamente pericolosi: il "Silviolus Berlusconicoccus" e il "Clementia Mastellatia".

Ieri sera, nel corso della trasmissione "ANNOZERO" presentata da Michele Santoro, Fabrizio Cicchitto, attuale vice-coordinatore di Forza Italia, pare esserne stato colpito in diretta televisiva: in un intervento da intendere indubbiamente come atto di solidarietà umana nei confronti dell'ex ministro Clemente Mastella, si rivolge al giornalista "scomodo" Marco Travaglio enunciando il principio del contraddittorio secondo il quale costui non avrebbe dovuto parlare in quel modo dell'ex, e dico ex Ministro se pur di questi tempi temo fortemente per il futuro del nostro Ministero di Grazia (a Contrada) e Giustizia (per pochi "eletti") - in quanto non presente e quindi incapace di rispondere alle parole del giornalista.

Povero Cicchitto!!! Colpito così e inavvertitamente nell'esercizio delle sue funzioni da questa tremenda epidemia che gli ha fatto dimenticare che in Italia la libertà di PAROLA e di PENSIERO costituisce un principio garantito dalla nostra Costituzione e che di più Travaglio, oltre ad esercitare degnamente questo suo diritto contribuisce anche ad "arricchire" (di verità) il nostro paese con il suo lavoro, fondamento peraltro della Repubblica Italiana".

Desirè Grimaldi

18 gennaio 2008

Cuffaro è un angioletto. Condannato a soli 5 anni di carcere. Tutta l'UDC è in festa

Il centro-destra italiano è in festa. Cuffaro è un santo. Dopo le veglie di preghiera in favore di Don Totò adesso è l'ora delle congratulazioni. Casini, Cesa, Volontè, Schifani sono raggianti. Il buon Totò domani alle otto sarà in ufficio per continuare a governare la Sicilia. Per fare degnamente politica in Italia ci vuole una bella condanna. Cinque anni sono un buon viatico. Se fosse stato assolto avrebbe fatto una magra figura. Gli alleati lo avrebbero fatto cadere subito. I giudici lo hanno condannato soltanto perchè ha utilizzato segreti d'ufficio per favoreggiamenti personali a singoli mafiosi. Una cosa da niente. Quì per dimettersi ci vuole ben altro. E poi la gente gli vuole bene, prega per lui. Viva Totò.
LO SQUALLORE NON HA LIMITI. VADO IN BAGNO A VOMITARE.

16 gennaio 2008

Il Giudice di Berlino

Ricevo e pubblico una lettera di Salvatore Borsellino

" Se Berlusconi, che i giudici li ha sempre accusati di essere dei malati mentali, li ha fatti corrompere dai suoi amici, li ha applauditi quando hanno emesso sentenze a lui favorevoli e li ha esecrati ed additati al pubblico disprezzo quando hanno emesso sentenze a lui sfavorevoli, non avesse usato il concetto in maniera distorta, e lo avesse quindi svilito, mi verrebbe da esprimere un giudizio.

Cioe' che a Santa Maria Capua Vetere, senza bisogno di andare fino a Berlino, abbiamo finalmente trovato un giudice come quello che un mugnaio voleva andare a cercare fino in quella lontana citta' perche' gli rendesse giustizia a fronte dei soprusi del Re di Prussia.

Un Giudice che, senza lasciarsi intimidire da prospettive di inchieste punitive, da richieste di trasferimento e gogne mediatiche come quelle toccate a Luigi De Magistris e Clementina Forleo, si e' ispirato al tante volte disatteso articolo 3 della Costituzione.

Quel fondamentale articolo che afferma che tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali e, ci sarebbe da aggiungere, anche "di casta".

A fronte delle annunciate dimissioni di Mastella dalla carica che occupava indegnamente, dimissioni da lui stesso piu' volte minacciate a scopo di ricatto verso il governo e purtroppo mai attuate, la solidarieta' di Berlusconi e del suo partito era attesa e ovvia.

Si tratta infatti di una "solidarieta' di scambio", necessaria all'interno di un Parlamento in cui tra prescritti, inquisiti, gia' condannati nei primi gradi di giudizio, graziati da leggi ad personam e via andando, pochi sono quelli a cui non convenga procurarsi una gratitudine dai colleghi ad uso futuro.

Anche la solidarieta' di Prodi era scontata. Mastella gli ha fatto infatti finora da testa di ariete nell'opera di attacco e di imbavagliamento della magistratura che ha radici e motivi profonde, cioe' la ferita ancora aperta dell'azzeramento della classe politica, logica conseguenza delle inchieste della magistratura ai tempi ormai lontani di "Mani pulite", e la necessita' di far si che una stagione del genere non possa piu' ripetersi.

Ci sono poi necessità più recenti, cioè quella di insabbiare indagini che coinvolgono l'ormai ex (si spera) ministro "di Grazia ed Indulto" e che potrebbero coinvolgere lo stesso stesso capo di quel governo i cui componenti si affrettano oggi, con l'unica voce dissidente di Antonio Di Pietro, ad esprimere solidarieta' al Signor Mastella.

Il quale nelle sue dichiarazioni tenta di contrabbandare la difesa degli interessi della sua famiglia con l'amore per la sua famiglia e per la moglie in particolare e immagino che lo stesso amore debba nutrire per il consuocero anche per il quale mi risulta essere in atto un provvedimento per la restrizione della liberta' personale.

Per non dividere la famiglia potrebbe a breve essere necessario allestire una cella comune, ovviamente munita di ogni confort del caso per rispetto al rango dell'ex ministro e dei personaggi coinvolti

A sua volta Mastella mutuando lo stile dagli ambienti camorristici con i quali gode evidentemente di una empatia non comune, si affretta gia' a lanciare velate minacce con affermazioni del tipo :

''Mi dimetto sapendo che un' ingiustizia enorme e' la fonte inquinata di un provvedimento perseguito con ostinazione da un procuratore che l'ordinamento giudiziario manda a casa per limiti di mandato e di questo mi addebita la colpa. Colpa che invece non ravvisa nell' esercizio domestico delle sue funzioni per altre vicende che lambiscono suoi stretti parenti e delle quali e' bene che il Csm e altri si occupino''.

Dichiarazioni che da sole bastano a far trasparire la (scarsa) statura morale di questo individuo.

Mi chiedo cosa possano pensare gli Italiani di un ministro della Giustizia che ha un tale concetto della Giustizia stessa da non accettarne preventivamente il giudizio, sdegnando di rimettersi, come dovrebbero fare tutti i cittadini, alle indagini della Magistratura, ma che anzi sulla Magistratura stessa cerca, dallo scranno di cui dispone, di gettare fango, evocando oscure persecuzioni e trame contro di lui.

L'unica trama che a mio giudizio sembra fino a questo momento essersi delineata e' quella per l'imbavagliamento della Magistratura e il suo asservimento da parte della casta dei politici, cioe' quella "missione storica" per compiere la quale il signor Mastella, come da lui stesso dichiarato, dopo i dubbi iniziali e su consiglio di Andreotti e di Cossiga, accetto' di "occupare" il ministero di Grazia e Giustizia.

Trama d'altra parte gia' prevista nel progetto per l'occupazione dello Stato targato P2.

Ancora una volta mi sento in dovere di ringraziare l' ex ministro Mastella : forse i suoi spudorati eccessi nella gestione del potere faranno si che la sopportazione dell'opinione pubblica raggiunga il limite e che la reazione della coscienza civile riesca a spazzare via questa casta che occupa indegnamente il potere e le stesse Istituzioni".

Salvatore Borsellino


12 gennaio 2008

Sui rifiuti lo Stato sta provocando il popolo

E' una pura e semplice provocazione di Stato. E' volgare bastonare i cittadini e proteggere i responsabili del disastro. Distribuire la spazzatura campana per tutto il sud Italia e lasciare i responsabili al proprio posto. E' una vergogna senza precedenti. Come possiamo accettare la monnezza altrui sapendo che Bassolino e la sua giunta continuano a stare nelle loro comode poltrone di potere? come si può permettere a CUFFARO di accettare la spazzatura campana a condizione che il governo sblocchi i fondi per la costruzione di quattro CANCROVALORIZZATORI in Sicilia? E' squallore puro. Affarismo sulla pelle del popolo. Se tutto quello che sta avvenendo in Campania, Sicilia, Sardegna fosse accaduto nelle regioni del nord il popolo avrebbe assaltato i palazzi e cacciato con i forconi la Casta al potere. Quì al sud, nel mezzogiorno d'Italia, tutto è permesso: che una regione venga avvelenata, che un governatore baratti inceneritori con monnezza, che un Presidente importi spazzatura in Sardegna violando la legge. Il Sud è la terra di nessuno. Violentata dai propri stessi governanti con l'aiuto delle mafie locali e nel silenzio del governo centrale. Questo blog è solidale con tutti i cittadini, che in queste ore, vengono vergognosamente bastonati dalla Casta. RESISTETE.

09 gennaio 2008

Signor Prodi la ringraziamo per i tumori che ha deciso di regalarci costruendo i termovalorizzatori in Sicilia

Prodi ha detto che sbloccherà i fondi per la costruzione di 4 mega inceneritori in Sicilia. Nella foto è raffigurato un neonato sviluppatosi da spermatozoi contaminati da polveri PM 02/2,5 prodotte da termovalorizzatori. Alla fine la monnezza campana è servita allo scopo: spingere verso la costruzione dei CANCROVALORIZZATORI (noi lo avevamo detto subito) Viviamo in una LOBBYCRAZIA nauseante. Il ministro PECORARO SCANIO ha il dovere di bloccare tutto. Il sud Italia diventerà il più grosso immondezzaio d'Europa. Smaltiremo il pattume di tutti. Questo blog ringrazia Cuffaro ed il suo amichetto Prodi per i cancri, le malformazioni e tutte le altre gravissime patologie che hanno deciso di regalare al popolo siciliano.
PREPARIAMO LE BARRICATE.

07 gennaio 2008

Monnezzopoli e Bassolino il Bonzo Illuminato

Nonostante la regione da Lui governata affoghi tra la monnezza, la diossina e la camorra. Nonostante la Polizia bastoni inermi cittadini che provano, soltanto, ad esercitare uno dei diritti sanciti dalla Costituzione: difendere la propria salute. Nonostante fiumi di denaro si siano dispersi in mille rivoli di clientelismo, inefficienza e malaffare.
Nonostante il governo, di fatto, gli abbia tolto i poteri, in materia di rifiuti, prendendo in mano la situazione. Nessuno, nel centro-sinistra (tranne DiPietro), ne chiede le dimissioni. Venerato e rispettato come un eroe. Il centro-sinistra lo protegge come un santo. E Lui, moderno Bonzo Illuminato Campano attende di diventare un Buddha. Orde di sorci, ringalluzziti da tanto benessere, organizzano ole al suo passaggio.

06 gennaio 2008

Un risarcimento impossibile

Siamo lieti di pubblicare la lettera, inviataci da Salvatore Borsellino, riguardante il risarcimento ottenuto dalla famiglia del giudice scomparso ed il comportamento incondivisibile tenuto dall'Avvocatura dello Stato.

" In merito alla notizia evidenziata oggi sulla stampa del risarcimento alla vedova e ai figli di Paolo Borsellino, quello che ci sarebbe da porre in evidenza e' il fatto che i suoi familiari abbiano dovuto attendere quindici anni prima di avere un risarcimento dovuto, sempre che, come giustamente evidenziato nella sentenza, possa quantificarsi un risarcimento per una perdita di tale genere.
Quello che però lascia veramente allibiti è la motivazione con cui l'avvocatura dello Stato ha sostenuto che questo risarcimento non fosse dovuto negando
"l'assenza del nesso di causalità tra l'evento considerato e i danni da esso derivanti".
Risulta anche, dalle dichiarazioni dell'avvocato della famiglia Borsellino, che l'avvocatura dell Stato abbia praticamente sostenuto che Paolo Borsellino non abbia sofferto dal punto di vista psicologico prima del suo assassinio, quando invece tutti noi familiari sappiamo che Paolo aveva addirittura deciso di limitare le sue manifestazioni di affetto verso i figli nella speranza che questo potesse farli meno soffrire dopo la sua morte annunciata.
Erano i giorni in cui Paolo continuava a ripetere quasi ossessivamente "devo far presto, devo far presto, mi resta poco tempo" e in cui scriveva, nella lettera non finita che abbiamo trovato sul suo tavolo il 19 Luglio, "la mia città si è di nuovo barbaramente insanguinata ed io non ho più tempo da dedicare neanche ai miei figli, che vedo raramente perchè dormono quando esco da casa ed al mio rientro, quasi sempre in ore notturne, li trovo nuovamente addormentati".
Lo Stato Italiano che non solo non ha saputo proteggere questo giudice predisponendo le più elementari misure di sicurezza in Via D'Amelio, dove Paolo si recava a trovare la madre più volte alla settimana, ma che in alcune sue componenti è addirittura responsabile diretto di questo assassinio dovrebbe vergognarsi di non avere reso ancora giustizia ai suoi familiari e agli italiani tutti per questa strage invece di addurre assurde motivazioni tecniche per cercare di risparmiare su un impossibile risarcimento ".
(Salvatore Borsellino)
Giù le mani dai cittadini campani. Vanno presi a calci i politici

Sono indecenti le cariche contro i cittadini campani che cercano di difendere la salute dei propri figli. In un paese civile andrebbero presi a calci e strappati dalle loro comode e ricche poltrone i politici che hanno permesso lo scempio. La Campania è avvelenata da anni. Già nel 2004 la rivista medica The Lancet Oncology annunciava un aumento del 24% dei tumori al fegato nei territori delle discariche. Gli ultimi dati dell'Organiz. Mondiale della Sanità parlano di un pauroso aumento delle patologie di CANCRO: pancreas, polmoni, dotti biliari più 12% rispetto alla media nazionale. Non sono soltanto numeri ma uomini, donne e bambini condannati a morire precocemente in mezzo ad atroci sofferenze. Voi che fareste? Tutto ciò è avvenuto perchè i rifiuti sono un enorme business per camorra, politica ed imprese. Hanno avvelenato un popolo per arricchire le proprie tasche. Hanno fatto fallire ogni politica di raccolta differenziata. Attenti: la monnezza per strada è una falsa-emergenza creata per un solo scopo: imporci il nuovo business, la costruzione dei CANCRO-VALORIZZATORI, veri mostri inutili, creatori, soltanto, di ulteriori terribili patologie tumorali. Fermiamoli.
BISOGNA INDIVIDUARE I POLITICI RESPONSABILI E SCACCIARLI DAI PALAZZI

03 gennaio 2008

Contrada e Borsellino non erano amici

Salvatore Borsellino ha scritto una lettera al nostro blog nella quale contesta aspramente le ultime dichiarazioni del legale di Contrada riguardo ad una presunta amicizia tra quest'ultimo ed il giudice Paolo Borsellino.

Ecco il testo integrale della missiva:

" Non si puo' che restare allibiti nel leggere l'ultima esternazione dell'avvocato Lipera che asserisce di riferire frasi raccolte dal suo assistito, il Sig. Contrada, in un colloquio avuto presso l'ospedale Cardarelli di Napoli.

Il suddetto Contrada avrebbe testualmete detto:"Di Paolo Borsellino ho un grandissimo ricordo. Con lui c'era un'ottima collaborazione professionale, ma anche un'amicizia che ci portava a frequentarci fuori del lavoro".

Di fronte a una dichiarazione cosi' aberrante e al di fuori della realta' accertata in piu' gradi processuali fino alla sentenza definitiva della Cassazione sono possibili due ipotesi.

La prima e' che l'avvocato Giuseppe Lipera continui autonomamente nella sua opera di disinformazione tesa a mistificare la realta' presentando all'opinione pubblica un traditore dello Stato come una vittima di chissa' quali macchinazioni ed attribuendo alla durezza del regime carcerario le condizioni fisiche dello stesso Contrada, dovute invece per la maggior parte ad un digiuno volontario attuato allo scopo.

La seconda e' che il quadro clinico denunciato sia effettivamente cosi' grave, perlomeno a livello cerebrale, da avere completamente ottenebrato la mente dello stesso Contrada tanto da far nascere nella sua mente ricordi non assolutamente corrispondenti ed anzi in assoluto contrasto con la realta'.

Non e' assolutamente spiegabile altrimenti quanto risulta da atti processuali e quanto mi sono ancora oggi fatto ribadire dalla figlia maggiore di Paolo, cioe' che almeno in due occasioni Paolo avesse reagito al solo sentire il nome di Contrada, peraltro neanche noto al resto dei suoi familiari, dicendo esplicitamente che sarebbe stato meglio che nemmeno pronuziassero quel nome dato che si trattava di un individuo estremamamente pericoloso.

Non bisogna poi dimenticare come il pentito Gasare Mutolo avesse fatto a Paolo, in un colloquio non verbalizzato, il nome di Contrada insieme a quello del Giudice Signorino.

Paolo fu ucciso la settimana prima dell'incontro che avrebbe dovuto avere con Mutolo per verbalizzare queste dichiarazioni.

Il giudice Signorino si uccise quando cominicarono a trapelare le voci sulle dichiarazioni di Gaspare Mutolo.

Contrada e' oggi in carcere per scontare una condanna definitiva e tenta di far parlare i morti e sfruttare la sparizione dell'agenda rossa di Paolo Borsellino per non pagare il suo debito con la societa' ".

Salvatore Borsellino