11 dicembre 2008

Distruzione della Giustizia a tavolino.

I poteri forti sono in pieno lavoro. I vili burattinai del teatrino italiano stanno preparando l'assalto finale al sistema democratico. La Costituzione vergata con il sangue partigiano è sotto l'assedio dei nuovi padroni della Nazione. Il Regime è servito. In ogni settore. Nei confronti della giustizia, ad esempio, è in atto un processo di disintegrazione guidato da menti raffinate annidate nelle Istituzioni. Si permette alle procure sotto inchiesta di indagare sugli indagatori. Per gridare allo scandalo della guerra fra procure e legittimare trasferimenti, insabbiamenti e riforme esiziali. Coprendo la cloaca del connubbio tra politica, mafia e affari. La procura di Salerno è competente su quella di Catanzaro. Quindi ha diritto di indagare. La procura di Catanzaro invece non può indagare su Salerno. Se lo fa viola la legge. Se qualcuno ha da ridire sui giudici di Salerno deve rivolgersi alla procura competente e cioè a quella di Napoli. E allora perchè il CSM con inusuale prontezza mette sullo stesso piano le due indagini e trasferisce magistrati dalle due procure? che cosa ha scoperto De magistris di così mostruoso? come mai i media e i politici (tranne l'IDV) sono tutti concordi? stanno insabbiando. PRONTI ALLA RESISTENZA CIVILE!!!

05 dicembre 2008

I Poteri in fermento per bloccare De Magistris. Accadono miracoli istituzionali.

I Potenti tremano ma agiscono. Loro non si rassegnano mai. Pensavano di averla fatta franca togliendo le indagini a De Magistris e trasferendolo. La Procura di Salerno, però, vuole vederci chiaro. Ed ecco che accadono i miracoli. Il Presidente "Morfeo" Napolitano si sveglia dal sonno quirinalizio e richiede gli "atti" dell'inchiesta. Con un atto senza precedenti. Arrogandosi un potere che non ha. Delegittimando, di fatto, l'inchiesta. Il vice-presidente del CSM Nicola Mancino riacquista la memoria. Sono lontani i tempi nei quali non riusciva a ricordare se avesse incontrato Paolo Borsellino prima della stage di via D'Amelio. Adesso ricorda immediatamente che la telefonata partita dal suo studio di Avellino verso l'imprenditore (indagato da De Magistris) Antonio Saladino non fu fatta da lui ma da un suo collaboratore. Misteri della memoria di Stato. Il fermento istituzionale contro l'inchiesta di Salerno è la prova della compattezza della Casta. La legge non è uguale per tutti: esistono gli intoccabili. Noi vigileremo e urleremo fino allo sfinimento la nostra sete di giustizia.

02 dicembre 2008

Giulio Cavalli sfotte i senza onore mafiosi

Il dileggio dei mafiosi è un genere artistico caduto in disuso immediatamente dopo l'assasinio del suo inventore. Peppino Impastato, quando nessuno ancora pronunciava la parola mafia, ridicolizzava i boss e denunciava il malaffare politico-mafioso. Da Radio Aut spogliava i mafiosi dalla loro spocchia e li metteva a nudo dinanzi al popolo. La sua satira riusciva a penetrare il tessuto sociale. Onda Pazza innervosiva il potere. Era troppo fastidioso Peppino. I topi di fogna uscirono dalla cloaca e lo fecero esplodere. Impuniti pezzi dello Stato depistarono. Dopo 30 anni Giulio Cavalli da Lodi segue la via tracciata da Peppino. Dai teatri e da Radio Mafiopoli racconta riti e conviti mafiosi, parla ai boss e li riduce alla loro miserevole essenza. I mafiosi ci appaiono per quello che sono: uomini senza onore. Parassiti. Miserabili. Assassini. Giulio comincia a dare fastidio. I topi, infatti, sono già usciti dalle fogne per intimidirlo. Disegnano bare e minacciano il giullare.