30 maggio 2008

I termovalorizzatori sono tumorifici. Politici italiani al soldo delle oligarchie economiche.


Il partito trasversale dei servi è in azione già da anni. Politici e giornalisti di regime descrivono l'incenerimento dei rifiuti come necessario e privo di rischi. Squallidi mentitori. Calpestano la salute dei cittadini per servire l'interesse delle lobbies. Da destra e da sinistra obbediscono. Esistono 435 ricerche scientifiche che rilevano danni gravissimi alla salute (tumori e nascite malformi) arrecati dalle emissioni dei termovalorizzatori. L'ultimo studio riscontra un aumento dei casi di cancro dal 6 al 20 per cento nelle popolazioni che vivono in prossimità degli impianti. Sono padri, madri, figli, nonni, zii, mariti, mogli, bambini, adolescenti che soffriranno e moriranno fra atroci sofferenze a causa di decisioni affaristiche dei nostri imbelli rappresentati politici. Stanno militarizzando i siti e reprimendo con il carcere ed il manganello il legittimo dissenso. Eseguono ordini presi fuori dal Parlamento. Stanno già mettendo mano al nucleare ed alle guerre. Il popolo ha il dovere di proteggere la salute dei propri figli. FERMIAMOLI.

Le notizie locali di Ruoppolo:


27 maggio 2008

La monnezza strategica

Il decisionismo del manganello e l'imposizione fascista di soluzioni vergognose. Le discariche e gli inceneritori diventano aree di interesse strategico nazionale. Chi protesta viene arrestato. A Chiaiano cittadini inermi che difendevano pacificamente il loro territorio dal delirio monnezzaro dei capi-regime sono stati selvaggiamente picchiati. Difendere la propria salute è un diritto garantito dalla Costituzione. A Chiaiano vogliono sversare pattume in una delle pochissime aree verdi, sopra una fondamentale falda acquifera, a poche centinaia di metri dagli ospedali di Napoli, in una zona collinare fortemente instabile già teatro di frane. A Chiaiano, i cittadini difendono la salute dei propri figli. Il decreto fascista impone il silenzio pena botte e galera. Bassolino dalla sua comoda poltrona regionale gongola. Questo blog solidarizza con la resistenza popolare ed invita tutte le forze civili, sociali e politiche a sostenere questa lotta. LIBERI DI PROTESTARE.

23 maggio 2008

Gli avvoltoi della politica stiano lontano da Giovanni Falcone

Capaci, 23 maggio 1992: i cani mafiosi dimostrano tutta la loro meschinità. Siano maledetti per sempre. Dopo 16 anni dalla strage certi politicanti da circo inneggiano all'eroismo dell'omertà mafiosa. Stiano lontani dalla memoria dei martiri.

Salvatore Borsellino lo afferma chiaramente:

"Prima di andare a commemorare Falcone e Borsellino i politici come Berlusconi o Schifani dichiarino chi deve essere considerato un eroe. E se continuano a sostenere che persone come Vittorio Mangano sono eroi, allora che si astengano dall'andare a sporcare la memoria delle vittime di mafia".

21 maggio 2008

La ndrangheta quasi al 3% del Pil e noi arrestiamo le badanti

I dati Eurispes sono agghiaccianti: la sola ndrangheta fattura 44 miliardi di euro. Quanto il bilancio di Estonia e Slovenia insieme. Il 2,9% di tutto il PIL italiano. In Calabria ci sono 131 cosche attive. Il 62% degli affari è ricavato dalla droga. Dagli appalti 5,7 miliardi. Poi estorsioni, usura, armi e prostituzione. Tra il 1999 ed il 2007 gli omicidi, in Calabria, sono aumentati del 667%. Tra il 1991 ed il 2007 trentotto amministrazioni locali calabrasi (1 su 10) sono state sciolte per mafia. Ma la vera emergenza sicurezza è rappresentata dalle badanti e dagli operai clandestini che portano avanti l'economia agricola del sud e le fabbriche del nord. Con l'introduzione del reato di immigrazione clandestina, infatti, 700 mila persone immigrate che lavorano onestamente saranno considerate criminali. Saranno cacciate dalle case in affitto (pena la confisca dell'immobile) ed arrestate. Su ordine dei nuovi fascisti. Tribunali, prefetture, carceri, forze di polizia saranno intasati di lavoro per assicurare alla giustizia le feroci badanti. Con buona pace di ndranghetisti e politici corrotti. E l'esercito? farà la guardia alla monnezza in Campania... !!!!RESISTENZA!!!!

20 maggio 2008

Legge vergogna tentata

Di Pietro sventa la prima vergogna del nuovo governo. Berlusconi ci ha provato subito. Voleva inserire nel pacchetto sicurezza una norma che con la sicurezza non c'entra proprio nulla. Una norma apparentemente irrazionale: permettere il patteggiamento a processo avanzato per tutti i reati commessi fino al 31 dicembre 2001. Concedendo due mesi di sospensione del procedimento per valutare la richiesta. Il patteggiamento, ad oggi, può essere richiesto dall'imputato nelle fase iniziali del processo. Serve per fare presto ed in cambio consente uno sconto di pena. Consentirlo ad un imputato in una fase avanzata del processo non serve a niente. La norma serviva, invece, a far slittare il processo per corruzione a carico di Berlusconi. Una norma "ad personam" ponte in attesa di una soluzione definitiva. Di Pietro salta dalla poltrona. Casini zitto. Veltroni zitto. Il governo ombra zitto. Schifani zitto.

16 maggio 2008

Gruppi di resistenza partigiana contestano il signor Andreotti

Giulio Andreotti senatore a vita riverito e rispettato dalla stampa di regime e dai politici di destra e di sinistra, spesso decisivo per i destini del paese è uno scandalo da repubblichetta. Il supremo organo della giustizia italiana ha, infatti, stabilito che il signor Andreotti ha commesso il reato di partecipazione all'associazione per delinquere (Cosa Nostra) fino al 1980 e che il reato si è estinto per prescrizione. Le dittature moderne usano le armi solo quando è necessario (ad esempio per fermare Borsellino). Solitamente utilizzano gli strumenti della delegittimazione, dell'imbavagliamento, della sottile intimidazione. Ti additano, ti isolano, ti rendono bersaglio, ti tappano la bocca. Nonostante l'aria pesante esistono ancora dei cittadini liberi che hanno il coraggio di alzare la testa e ricordare ai potenti i loro trascorsi inchiodandoli alla verità. Questi sono i nuovi partigiani. Lottano senza fucili ma armati di verità e affamati di libertà e giustizia. Rischiando. Vi propongo due video nei quali il potente Anfreotti viene aspramente contestato a Milano ed a Genova:

14 maggio 2008

L'Italia dei Valori unica forza di resistenza parlamentare alla dittatura incombente

L'intimidazione di Stato condotta contro i giornalisti si estende al Parlamento. Non appena Antonio Di Pietro inizia il suo discorso sulla legalità ed il conflitto di interessi viene fischiato e deriso dai soldati del popolo della libertà. Il post-fascista Presidente della Camera tenta di sindacare il suo intervento. Veltroni ed il Pd applaudono Berlusconi e non Di Pietro. Il Pd ed i loro leader hanno buttato la maschera e calato le braghe dinanzi al capo. Hanno formalizzato ciò che era palese: Pd e Pdl rappresentano poteri economici forti che hanno interessi comuni. Sono gli esecutori di ordini presi altrove. La normalizzazione parlamentare è avvenuta. Esiste un solo ostacolo: Antonio Di Pietro ed un drappello di suoi sodali. Casini cerca l'occasione propizia per gettarsi fra le braccia di Silvio. Veltroni dopo aver distrutto il centro-sinistra italiano, consegnato Roma e regalato la Sicilia senza combattere, ha chiuso il cerchio scaricando Di Pietro e legittimando il Berlusconismo con tutto il carico di leggi vergogna, conflitti di interesse, attacchi ai giudici ed ai giornalisti. L'unica opposizione è l'Italia dei Valori.

13 maggio 2008

Il caso Schifani dimostra che i politici vogliono il controllo assoluto del mezzo televisivo. I libri non importano.

Italiani popolo di ignoranti. La vicenda è assurda: le dichiarazioni di Travaglio, durante la trasmissione televisiva di Fazio, sono tratte da due libri: "I Complici" (Abbate - Gomez, febbraio 2007) e "Se li conosci li eviti" (Travaglio - Gomez, marzo 2008). Prima delle dichiarazioni televisive nessuna indignazione, nessuna querela, nessuna richiesta di ritiro dei libri. Meglio tenere la cosa nascosta. Tanto gli italiani non leggono libri. Adesso querele ed indignazioni bipartisan. La "compagna" Finocchiaro accorre in difesa dello Schifani attaccando Travaglio. I vertici rai in subbuglio. Il pd-pdl furioso. Tutti contro colui che si è permesso di raccontare fatti (fino ad ora mai contestati) in televisione. Questo è il riconoscimento concreto dell'importanza decisiva che i politici attribuiscono al mezzo televisivo nella formazione dell'opinione politica della gente. Della gravità del conflitto d'interessi berlusconiano. Della volontà di controllo assoluto sul mezzo televisivo. La tv deve trasmettere soltanto l'informazione di regime e le tette e i culi delle soubrette. Le notizie sicuramente no. Qualcuno, però, i libri li legge. Purtroppo. Lirio Abbate, infatti, da quando ha pubblicato "I Complici" è costretto a vivere da fuggiasco braccato dagli uomini dei clan. Che in Italia leggano solo i mafiosi?

12 maggio 2008

Controllo totale dell'informazione. Marco Travaglio sotto tiro.

Siamo già in dittatura. Il regime politico controlla l'informazione. Gli ultimi focolai di resistenza sono sotto attacco incrociato. Chi racconta fatti veri è un delinquente. Grillo non può criticare Napolitano o Veronesi. Santoro non può trasmettere messaggi di Grillo in Rai. Travaglio non può raccontare FATTI VERI riguardanti il signor Schifani. Gli zerbini del potere insorgono. Falsi giornalisti e pseudo-intellettuali di regime si prostrano ai piedi dei potenti attaccando i valorosi colleghi. Il partito unico al potere Pd-Pdl sputa sul cadavere della libera informazione. Il dovere dei giornalisti è quello di raccontare la realtà. Marco Travaglio svolge perfettamente il suo lavoro. Lirio Abbate ha scritto cose simili su Schifani ("I Complici"). Vive scortato minacciato dalla mafia. Non si possono criticare i capetti del regime pena l'isolamento, la delegittimazione, le minaccie di morte, l'omicidio. Potere legale e potere mafioso hanno lo stesso nemico: la libera informazione. Nella storia recente molti giornalisti veri hanno pagato con la morte il loro lavoro: Peppino Impastato, Mauro Rostagno, Pippo Fava, Beppe Alfano... Coincidenza: le indagini sulla maggior parte degli omicidi di giornalisti liberi non hanno portato a nulla dopo anni ed anni dai delitti o sono state ostacolate da depistaggi di Stato.

08 maggio 2008


Forum Sociale Antimafia "Felicia e Peppino Impastato"

Sono passati 30 anni dall'assassinio di Peppino Impastato. La notte tra l'8 e il 9 maggio del 1978 Peppino veniva orrendamente trucidato dalla violenza miserabile della mafia siciliana. In questo modo si metteva a tacere una voce libera ed un rivoluzionario puro. Peppino era un personaggio scomodo per il sistema. Le sue denunce mettevano in grave imbarazzo politici e mafiosi. Per questo dopo l'omicidio pezzi importanti dello Stato si impegnarono per depistare le indagini cercando di far passare Peppino per un terrorista e la sua morte per suicidio. A questa indegnità di Stato si opposero fieramente la mamma Felicia, il fratello Giovanni ed i compagni di militanza politica di Peppino. A distanza di anni riuscirono a far emergere la verità sull'omicidio. Dopo trenta anni, però, sarebbe giusto sapere chi ordì il depistaggio e per quali concreti motivi personaggi istituzionali coprirono gli autori mafiosi del delitto. I colletti bianchi, in questo paese, non pagano mai.

A Cinisi, nei giorni 8-9-10-11 maggio, in occasione del trentennale, si svolgerà il Forum Sociale Antimafia: il programma è pieno di conferenze che vedono la partecipazione di giornalisti del calibro di Lirio Abbate e politici come Rosario Crocetta, cortei ed esibizioni musicali in piazza. Ci sarà anche Carmen Consoli. Il programma completo del Forum sul sito dell'Onlus Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato" (KLIKKA QUI')

04 maggio 2008

Prove tecniche di regime. Destra e sinistra vogliono zittire Travaglio, Santoro e Grillo.

Stanno uscendo allo scoperto. Il Presidente del Rai Petruccioli, da sinistra, censura Santoro. Il signor Sgarbi, da destra, guasta Anno Zero insultando il conduttore e Travaglio. L'omino barbuto della Rai decide che non è possibile criticare Veronesi e Napolitano e che non si può dare spazio a Grillo in televisione. Sgarbi si prende la libertà di dare del "pezzo di merda" e del "bugiardo" al giornalista Travaglio e di creare disturbo alla trasmissione Anno Zero. Tutto intorno una selva di meschine dichiarazioni di polticanti di ogni genere e colore. Sono pronti. Vogliono spegnere gli ultimi partigiani che hanno il coraggio di alzare la testa e raccontare la verità. Li stanno già delegittimando, isolando, additando. Tra i politici solo Antonio Di Pietro difende la libertà dell'informazione. L'unica opposizione seria. Gli altri sono complici del disegno criminale di asservimento dell'informazione al sistema poltico-economico. Santoro e Grillo la pagheranno per aver difeso De Magistris e Clementina Forleo, per aver raccontato di Cuffaro e Dell'Utri, per aver trasmesso il messaggio di Beppe Grillo. Attenti. Noi staremo sempre accanto al soldato Travaglio. Bloggers difendiamo i giornalisti liberi. Necessità una forte resistenza partigiana contro una nuova forma di regime. Nessuno tocchi Santoro.

01 maggio 2008

Il Corriere della Sera parla di un libro mastro di Lombardo. Lui querela.

Dopo l'indagine condotta dalla trasmissione Exit nella quale si parlava di strani pacchi di pasta con la faccia di Lombardo adesso la rivista Centonove, ripresa dal Corriere della Sera, parla del presunto ritrovamento su internet di una "enciclopedia delle clientele". Secondo il giornalista del Corriere, Alfio Sciacca, saremmo di fronte ad "Un esercito sconfinato di questuanti che provvede direttamente inviando un «pizzino» dove indica nome, cognome e richiesta oppure per il tramite di «un amico» che in genere è un deputato, un uomo dell’apparato, un semplice portaborse. Il risultato è una miniera di nomi, indirizzi, numeri di telefono e soprattutto favori accordati o in via di soddisfacimento". Insomma secondo i giornalisti sarebbe un vero e proprio data-base del sistema Lombardo. La reazione di Lombardo, nei due casi, è stata chiara: netta smentita e promessa di querela. Il fatto è gravissimo sia che si tratti di una bufala sia che si tratti di verità. Nel primo caso saremmo di fronte ad attacchi diffamatori di bassa lega nei confronti di un governatore eletto dal popolo. Nel secondo caso ci troveremmo dinanzi al più schifoso e criminale sistema di potere. Seguiremo la vicenda...