30 dicembre 2006

Saddam impiccato all'alba del nuovo anno

La nuova democrazia irachena inaugura il 2007 con la barbarie. Premesso che Saddam è stato un dittatore sanguinario responsabile di crimini orribili la sua impiccagione rimane un segno di debolezza e di vendetta dei suoi avversari politici. Sicuramente non rappresenta un segno di civiltà e democrazia e getta una luce inquietante sui nuovi governanti iracheni. La conseguenza di questo atto sarà un rinvigorimento della guerriglia e del terrorismo. L'orrore di oggi suggella il definitivo fallimento della politica di esportazione della democrazia prodotto da Bush. Le immagini dell'esecuzione sono davvero orribili. Ciò provocherà soltanto altra violenza e devastazione. La barbarie lasciamola ai terroristi.

29 dicembre 2006

Nella lotta alla mafia si ascoltino gli eroi che l'hanno combattuta veramente

Giovanni Falcone è stato ucciso dalla mafia perchè dava fastidio. Le sue idee erano troppo pericolose per la mafia. Lo stesso si può dire per Paolo Borsellino e tanti altri eroi vittime della prepotenza mafiosa. Quindi sarebbe cosa utile mettere in pratica i loro insegnamenti nella lotta alle organizzazioni mafiose. Bene in Italia questo non succede. Le idee dei nostri eroi diventano un peso ingombrante da seppellire e dimenticare. Scriveva Falcone più di 15 anni addietro: " Ma con quali strumenti affrontiamo la mafia oggi?...Ogni volta che esplode la violenza mafiosa con manifestazioni allarmanti o l'ordine pubblico appare minacciato, con precisione cronometrica viene varato un decreto-legge tampone volto a intensificare la repressione, ma non appena la situazione rientra in una apparente normalità, tutto cade nel dimenticatoio e si torna ad abbassare la guardia. Le leggi non servono se non sono sorrette da una forte e precisa volontà politica, se non sono in grado di funzionare per carenza di strutture adeguate e soprattutto se le strutture non sono dotate di uomini professionalmente qualificati". Non è cambiato nulla.

27 dicembre 2006

Cancellato il comma Fuda adesso bisogna scoprire i furbetti

Una differenza fondamentale tra i due schieramenti c'è: il centro destra approvava indisturbato le leggi vergogna, il centro sinistra ci prova ma ci sono delle componenti all'interno della maggioranza che impediscono questo sporco gioco. Ringraziamo le sentinelle della legalità annidate nel governo. E' necessario però andare fino in fondo e scoprire chi sono i furbi che hanno, con l'inganno, inserito il comma incriminato nel maxi-emendamento. Chi ha commesso un atto politico così scorretto deve assumersene la responsabilità davanti al paese. Le leggi si fanno per fare funzionare meglio il paese e per garantire la legalità. Ne abbiamo le tasche piene di leggi salva-ladri tendenti a coprire i reati dei "colletti bianchi" e dei potenti di turno. La legge deve essere uguale per tutti cari politici.

21 dicembre 2006

Grazie Welby

«Morire dev’essere come addormentarsi dopo l’amore, stanchi, tranquilli e con quel senso di stupore che pervade ogni cosa». Dal blog di Welby


Riposa in pace, poeta, ribelle, uomo coraggioso e giusto e non ascoltare più l'abbaiare di chi ancora si rifiuta di comprendere il tuo sacrificio. Addio Comandante.

20 dicembre 2006

Ecco come è fatta una legge-vergogna: " l'emendamento Fuda "

In attesa che il signor Fuda comunichi all'opinione pubblica perchè mai avrebbe speso il suo prezioso tempo e le sue energie per inventare questo ingegnoso emendamento-vergogna vi faccio vedere come è fatto materialmente l'emendamento incriminato. In pratica per costruire una legge appartenente al genere "porcate vergognose generate dal potere politico italiano" ci vogliono poche intelligenti parole. Ecco il testo del comma 1346 del maxiemendamento sulla legge finanziaria:


797-bis. Al comma 2 dell’articolo 1 della legge 14 gennaio 1994, n. 20, le parole: "si è verificato il fatto dannoso" sono sostituite dalle seguenti: "è stata realizzata la condotta produttiva di danno".

Tutto quì. Semplice no? La legge n. 20 del 1994 tratta di "Disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei Conti" e all'art 1 si interessa delle azioni di responsabilità nei confronti dei funzionari e dipendenti pubblici. Si tratta quindi di casi di indebita appropriazione di denari pubblici e del recupero degli stessi. Vediamo adesso cosa dice il comma 2 che doveva essere modificato da tale emendamento:

"2.Il diritto al risarcimento del danno si prescrive in ogni caso in cinque anni, decorrenti dalla data in cui si è verificato il fatto dannoso, ovvero, in caso di occultamento doloso del danno, dalla data della sua scoperta".

Operando le sostituzioni pretese dall'emendamento-vergogna:

"2.Il diritto al risarcimento del danno si prescrive in ogni caso in cinque anni, decorrenti dalla data in cui è stata realizzata la condotta produttiva di danno, ovvero, in caso di occultamento doloso del danno, dalla data della sua scoperta".

Otto paroline magiche (comprese preposizioni, articoli) che avrebbero, in pratica ridotto i tempi di prescrizione dei reati contabili commessi dai funzionari e dipendenti dello stato, rendendo molto difficoltosa se non impossibile la restituzione del maltolto. Quali sarebbero stati i vantaggi di questo emendamento? quale la sua "ratio"?

19 dicembre 2006

Attenzione anche nella maggioranza ci sono i furbetti

Moggi moggi cacchi cacchi i furbetti della politica sono ritornati in azione. Nottetempo e con il sotterfugio hanno inserito un comma alla finanziaria che di fatto avrebbe impedito allo stato di recuperare le somme sottratte indebitamente da funzionari e dipendenti corrotti. Un' altra legge vergogna dopo quelle partorite dal governo Berlusconi. Soltanto l'intervento deciso e incazzato dell'ottimo Di Pietro ha impedito che la vergogna diventasse legge dello stato. Il governo,infatti, ha indetto per il 27 dicembre un consiglio dei ministri appositamente per abolire tale ignobile comma.

16 dicembre 2006

Politici dell' agrigentino collusi con la mafia TREMATE

Si è pentito è collabora con i magistrati il boss dell'agrigentino Maurizio Di Gati, arrestato il 26 novembre scorso dopo anni di latitanza. E' considerato un boss di spessore dell'organizzazione anche se in parte "posato", cioè emarginato dalle famiglie mafiose locali. Le sue dichiarazioni hanno già portato all'arresto di 7 persone e al ritrovamento di armi. Il capomafia starebbe facendo importanti rivelazioni riguardo all'intreccio tra mafia e politica soprattutto nell' agrigentino, ma anche riguardo a personaggi politici di livello regionale e nazionale. Quindi cari politici collusi, collaborazionisti, agenti mafiosi infiltrati nelle istituzioni cominciate a tremare perchè l'ora della verità potrebbe essere molto vicina...

13 dicembre 2006

Concorsi truccati alla ausl n 1 di Agrigento?

Va avanti l'inchiesta della procura della Repubblica di Agrigento su alcuni concorsi truccati all'ausl 1 di Agrigento. Durante una perquisizione effettuata dai carabinieri nell'ufficio del dimissionario direttore dell'ausl di Agrigento Armando Savarino, padre di Giuseppa Savarino deputato regionale dell'UDC, è stata ritrovata una cartellina con su scritto "autisti" con all'interno un foglietto con i nomi dei vincitori di uno dei tre concorsi incriminati con i nomi dei presunti sponsor politici: Sav, Iac, Alf, Cuf. Non ci vengano a raccontare adesso questi giudici comunisti che Sav sta per Giuseppa Savarino o che Alf sta per Angelino Alfano (coordinatore regionale di Forza Italia) e assolutamente non ci dicano che Cuf sta per Totò vasavasa Cuffaro, perchè tanto noi non ci crederemo mai. Anche se in una telefonata, intercettata dai carabinieri , la Savarino dice al suo segretario di andare dal papà (Armando) a rititare la lista dei raccomandati e di non parlare di queste cose al telefono (però lei le stesse cose gliele dice al telefono). Smettetela care toghe rosse perchè sono fantasie. Le raccomandazioni in Sicilia non esistono. E poi quelle non sono sigle. Sono uno scioglilingua arabo: sav-iac-alf-cuf.

10 dicembre 2006

I giovani di Forza Italia e Dell'Utri, che teneri.

Forza Italia vuole ripartire dai giovani. Che bravi. La rinascita passa quindi dai circoli giovanili organizzati da Marcello Dell’Utri. Che teneri. Ma chi è questo Dell’Utri? Il moralista Casini si è affrettato a dire ad Annozero che lo stima. Meno male. Comunque per completezza diamo qualche informazione sul personaggio: è stato condannato in via definitiva a Torino, a due anni e tre mesi di reclusione (patteggiando la pena ed usufruendo dello sconto di pena pari ad un terzo) per false fatture e frode fiscale. È stato condannato in primo grado a Milano a due anni di reclusione per tentata estorsione ai danni di Vincenzo Garraffa (imprenditore trapanese), con la complicità del boss Vincenzo Virga (trapanese anche lui). In data 11 dicembre 2004, il tribunale di Palermo, ha condannato Marcello Dell'Utri a nove anni di reclusione con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il senatore è stato anche condannato a due anni di libertà vigilata, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento dei danni (per un totale di 70.000 euro) alle parti civili, il Comune e la Provincia di Palermo. Nel testo che motiva la sentenza si legge:"la pluralità dell'attività posta in essere da Dell'Utri, per la rilevanza causale espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di Cosa nostra, alla quale è stata, tra l'altro offerta l'opportunità, sempre con la mediazione di Dell'Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell'economia e della finanza, così agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che politici". E poi questi giovanotti forzisti hanno il coraggio di scandalizzarsi per i pacs….

07 dicembre 2006

Comunicato da inviare alla commissione antimafia

Lunedì 27 novembre, a Milano, al termine di un dibattito con Caselli, Travaglio, dalla Chiesa, Furio Colombo, è stato approvato all'unanimità un comunicato, da inviare alla commissione Antimafia. Lo staff freesud approva il comunicato e partecipa attivamente alla sua diffusione.
Ecco il testo opportunamente modificato:
"Esprimo il dissenso e lo sdegno più convinto e profondo alle nomine di parlamentari condannati nella Commissione Antimafia. Ancora una volta la classe politica manifesta la più totale indifferenza per il comune sentire di tutti coloro che considerano la legalità un valore fondante della convivenza civile. Ci viene spiegato che i condannati non si vogliono dimettere. Allora chiediamo che si dimettano gli incensurati".
Mandiamolo alla Commissione.
e-mail: com_antimafia@camera.it
FAX: 06-6784809
Il cerchio si stringe
Condannato per mafia ex assessore Miceli

I giudici della terza sezione penale del tribunale di Palermo hanno condannato ad otto anni di carcere l'ex assessore al comune di Palermo (nella giunta dell'attuale sindaco Cammarata), dell'Udc Domenico Miceli, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo la procura avrebbe fatto da tramite tra il boss Guttadauro e il mondo della politica. I pm hanno sostenuto che Domenico Miceli "ha assunto il ruolo di tramite tra Guttadauro e il presidente della Regione, Cuffaro, prospettando a Cuffaro le richieste di Guttadauro e fornendo al boss le risposte del governatore".

02 dicembre 2006

Tutta l'Italia deve sapere quello che succede in sicilia (2°puntata)
In questa seconda puntata continuiamo l'elenco dei politici di rilievo dell'UDC siciliano coinvolti in indagini giudiziarie. E' la volta di Nino Dina, UDC, deputato regionale, medico, accusato dal pentito Nino Giuffrè, è indagato per mafia. Onofrio Fratello, ex deputato regionale Udc, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, secondo l'accusa avrebbe promesso alle cosche mafiose di Trapani denaro e posti di lavoro in cambio della sua elezione. Salvatore Cintola, deputato UDC, assessore al bilancio nel precedente governo Cuffaro, indagato per concorso in associazione mafiosa, di lui hanno parlato vari pentiti. Saverio Romano, UDC, Avvocato, sottosegretario al Welfare nel governo Berlusconi e componente della direzione nazionale del partito di Casini. Anche lui risulta indagato per concorso in associazione mafiosa, dopo esser stato tirato in ballo dal neo pentito Francesco Campanella. Calogero Mannino, UDC, senatore, condannato a 5 anni e 4 mesi per associazione mafiosa esterna ma la cassazione ha annullato la sentenza e quindi il processo si deve rifare. Pochi giorni fa abbiamo appreso che anche Giuseppa Savarino, UDC, deputato regionale per la seconda legislatura risulta indagata dalla procura di Agrigento per abuso d'ufficio e falso in atto pubblico in relazione ad un presunto concorso truccato; insieme a lei indagato anche il padre, direttore sanitario dimissionario dell'asl di Agrigento. Ci fermiamo quì. L'elenco potrebbe continuare con molti altri nomi di politici indagati di minor rilievo. Per tutti vale la presunzione di non colpevolezza perchè sono soltanto indagati e non condannati con sentenza definitiva. Anche personalità di altri partiti risultano indagati ma la concentrazione di personaggi dell'UDC siciliano coinvolti in vario modo in indagini giudiziarie è sconvolgente e avrebbe dovuto portare i vertici nazionali del partito a comportamenti conseguenti.