11 dicembre 2008

Distruzione della Giustizia a tavolino.

I poteri forti sono in pieno lavoro. I vili burattinai del teatrino italiano stanno preparando l'assalto finale al sistema democratico. La Costituzione vergata con il sangue partigiano è sotto l'assedio dei nuovi padroni della Nazione. Il Regime è servito. In ogni settore. Nei confronti della giustizia, ad esempio, è in atto un processo di disintegrazione guidato da menti raffinate annidate nelle Istituzioni. Si permette alle procure sotto inchiesta di indagare sugli indagatori. Per gridare allo scandalo della guerra fra procure e legittimare trasferimenti, insabbiamenti e riforme esiziali. Coprendo la cloaca del connubbio tra politica, mafia e affari. La procura di Salerno è competente su quella di Catanzaro. Quindi ha diritto di indagare. La procura di Catanzaro invece non può indagare su Salerno. Se lo fa viola la legge. Se qualcuno ha da ridire sui giudici di Salerno deve rivolgersi alla procura competente e cioè a quella di Napoli. E allora perchè il CSM con inusuale prontezza mette sullo stesso piano le due indagini e trasferisce magistrati dalle due procure? che cosa ha scoperto De magistris di così mostruoso? come mai i media e i politici (tranne l'IDV) sono tutti concordi? stanno insabbiando. PRONTI ALLA RESISTENZA CIVILE!!!

05 dicembre 2008

I Poteri in fermento per bloccare De Magistris. Accadono miracoli istituzionali.

I Potenti tremano ma agiscono. Loro non si rassegnano mai. Pensavano di averla fatta franca togliendo le indagini a De Magistris e trasferendolo. La Procura di Salerno, però, vuole vederci chiaro. Ed ecco che accadono i miracoli. Il Presidente "Morfeo" Napolitano si sveglia dal sonno quirinalizio e richiede gli "atti" dell'inchiesta. Con un atto senza precedenti. Arrogandosi un potere che non ha. Delegittimando, di fatto, l'inchiesta. Il vice-presidente del CSM Nicola Mancino riacquista la memoria. Sono lontani i tempi nei quali non riusciva a ricordare se avesse incontrato Paolo Borsellino prima della stage di via D'Amelio. Adesso ricorda immediatamente che la telefonata partita dal suo studio di Avellino verso l'imprenditore (indagato da De Magistris) Antonio Saladino non fu fatta da lui ma da un suo collaboratore. Misteri della memoria di Stato. Il fermento istituzionale contro l'inchiesta di Salerno è la prova della compattezza della Casta. La legge non è uguale per tutti: esistono gli intoccabili. Noi vigileremo e urleremo fino allo sfinimento la nostra sete di giustizia.

02 dicembre 2008

Giulio Cavalli sfotte i senza onore mafiosi

Il dileggio dei mafiosi è un genere artistico caduto in disuso immediatamente dopo l'assasinio del suo inventore. Peppino Impastato, quando nessuno ancora pronunciava la parola mafia, ridicolizzava i boss e denunciava il malaffare politico-mafioso. Da Radio Aut spogliava i mafiosi dalla loro spocchia e li metteva a nudo dinanzi al popolo. La sua satira riusciva a penetrare il tessuto sociale. Onda Pazza innervosiva il potere. Era troppo fastidioso Peppino. I topi di fogna uscirono dalla cloaca e lo fecero esplodere. Impuniti pezzi dello Stato depistarono. Dopo 30 anni Giulio Cavalli da Lodi segue la via tracciata da Peppino. Dai teatri e da Radio Mafiopoli racconta riti e conviti mafiosi, parla ai boss e li riduce alla loro miserevole essenza. I mafiosi ci appaiono per quello che sono: uomini senza onore. Parassiti. Miserabili. Assassini. Giulio comincia a dare fastidio. I topi, infatti, sono già usciti dalle fogne per intimidirlo. Disegnano bare e minacciano il giullare.

14 novembre 2008

Vogliono tapparci la bocca

Per chiudere il cerchio devono zittire la Rete. La voce dei bloggers liberi li spaventa. Le vergogne del regime e i silenzi dell'opposizione vengono giornalmente sputtanati dai blogs. Gli scagnozzi del condottiero di Arcore stanno riproponendo la norma imbavaglia-bloggers che il precedente governo non potè approvare a causa dell'opposizione ferma di Antonio Di Pietro. Siamo governati da gente medievale che vuole annientare le zone franche. Temono la libertà di pensiero. Siamo oppressi da una classe dirigente che è il tumore della Nazione. Il regime è in piena attività antidemocratica. Questo blog disobbedirà a qualsiasi legge vigliacca e liberticida che dovesse riguardarlo.

28 ottobre 2008

Qualcuno spieghi a Cossiga che infiltrare agenti provocatori è un atto criminale.

Trovo sconcertante il silenzio di Napolitano. Le dichiarazioni eversive di Cossiga meritano la censura immediata da parte del garante della Costituzione. Quando il non-emerito era al Viminale scoppiarono scontri durissimi tra universitari e Forze dell'Ordine. Furono uccisi lo studente Francesco Lorusso e la diciottenne Giorgiana Masi. Vicino alle università furono inviati perfino i carri armati. La repressione fu dovuta alle provocazioni di agenti infiltrati su ordine del capo del viminale? Il signor Cossiga parli chiaro. Sul momento negò che il proiettile vagante che colpì a morte Giorgiana fosse stato esploso dalla Polizia. Successivamente, però, foto e testimonianze portarono all'identificazione di un poliziotto che in borghese si era infiltrato per fomentare disordini. Nel 2007 lo stesso ex presidente affermò di essere una delle cinque persone a conoscenza del nome dell'assassino. Sia chiaro: infiltrare i movimenti al fine di precostituirsi l'alibi per intervenire duramente picchiando e reprimendo con violenza i contestatori è un atto vile e antidemocratico. Indegno di un paese democratico. Ritengo necessario che la Procura apra un fascicolo e la Politica espella rapidamente il cattivo maestro dal Parlamento. Cossiga lasci le Istituzioni della Repubblica. Non abbiamo nostalgia delle terrorostiche strategie della tensione. Spero che gli studenti blocchino il paese e difendano la nostra libertà.

23 ottobre 2008

Il Duce di Arcore minaccia gli studenti. E' ora di dargli una lezione. Occupare tutto.

Il Pinochet in salsa padana minaccia di inviare le forze di polizia per picchiare i giovani nei licei e nelle università. Ha deciso di reprimere il dissenso con la forza. Usa la violenza contro le idee. Spero che si fermi all'intimidazione e non violenti i nostri ragazzi. E' giunto il momento di formare un muro compatto contro la distruzione sistematica di ogni principio democratico. Il nano di ferro ha varcato il limite di sopportazione democratica. Bisogna reagire. Occupare tutto e subito a difesa della nostra libertà. Veltroni la smetta di dividere la sinistra. La responsabilità della deriva totalitaria è principalmente di chi non si oppone. Di chi permette lo scempio della Costituzione in silenzio. I parlamentari del centro-sinistra vadano a proteggere gli studenti con il proprio corpo. In attesa che Napolitano si desti e batta un colpo!


14 ottobre 2008

Adesso è ufficiale i cattivi erano Falcone e Borsellino

I comportamenti del governo di centro-destra e di parte delle Istituzioni sono univoci. Fino a qualche tempo fa ero dubbioso. Adesso è certo: Falcone e Borsellino erano il male. Il bene è rappresentato da Corrado Carnevale, giudice di Cassazione. Un giudice che voleva le carte a posto. Per un cavillo annullava le sentenze dei mafiosi. Ammazzava le sentenze. Processato per aver favorito la mafia. Condannato in appello. La Cassazione, però, annullava senza rinvio. Non si possono utilizzare per il giudizio le accuse riferite dai colleghi del trucidatore di sentenze perchè avvenute nel segreto della camera di consiglio. Per rispettare tale segreto, quindi, in camera di consiglio possono consumarsi impunemente anche degli omicidi? misteri della Cassazione... Il centro-destra ha varato ben due leggi ad-personam in suo favore: la prima nel 2004 per reintegrarlo in Cassazione e la seconda, in questi giorni, creando le condizioni perchè possa diventare nel 2010 Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione. Il signor Carnevale in alcune conversazioni intercettate affermava che Falcone e Borsellino fossero "i Dioscuri", "due incapaci, con un livello di professionalità prossimo allo zero". Riferito a Falcone "quel cretino", "faccia da caciocavallo", e poi "io i morti li rispetto ma certi morti no", "a me Falcone non è mai piaciuto", lo accusava di aggiustare i processi "per fregare qualche mafioso". Ai giudici confermò "io contro di loro ho una avversione che non è venuta meno nemmeno dopo che la mafia li ha ammazzati". Una vera e propria garanzia per la giustizia italiana. I signori del governo, gli onorevoli, gli eletti stanno operando attivamente affichè questo signore possa diventare il primo giudice d'Italia. Non ci sono parole. Solo emesi. Ma resistiamo.

02 ottobre 2008

Contrada torna a Palermo. Ogni tassello al proprio posto.

Bruno Contrada è stato condannato, in via definitiva, a 10 anni di carcere per concorso esterno in associazione di tipo mafioso. Un reato particolarmente odioso se compiuto da un membro della Polizia di Stato e agente dei servizi segreti. Il suo nome evoca misteri insoluti. Adesso è un uomo malato e può tornare a Palermo. Agli arresti domiciliari. La mafia che favorì tradendo lo Stato ha compiuto stragi e annichilito un popolo. Si odono ancora le urla di dolore degli eroi trafitti dalle bestie mafiose. Si sente la puzza della complicità di molti pezzi delle Istituzioni alle mattanze. La sottrazione delle prove. Le mancate perquisizioni. I depistaggi. Le trattative. L'agenda rossa di Paolo. Il corpo polverizzato di Peppino e le pietre macchiate del suo sangue ignorate da chi indagava. Tradimenti miserabili. E poi il buio che avvolge la vergogna. Il silenzio e la finta indifferenza per favorire la dimenticanza. I fari che accecano.

Manifestazione Antimafia: "Santa Margherita di Belice, città contro la mafia. Quì i mafiosi non hanno cittadinanza" (3, 4 e 5 ottobre 2008 a Santa Margherita Belice - Ag)

24 settembre 2008

Pino Masciari deve stare zitto

Il signor Mantovano, sottosegretario agli interni e presidente della commissione centrale di protezione, ha deciso di non proteggere più con una scorta armata il testimone di giustizia Pino Masciari durante i suoi spostamenti dovuti alla volontà di recarsi ad incontri pubblici organizzati da istituzioni, scuole, associazioni e gruppi sociali. Il governo italiano, in pratica, ha invitato Pino Masciari a stare in silenzio e a desistere dall'andare in giro per il mondo a raccontare la sua esperienza di imprenditore che ha denunciato i propri estorsori. Lo Stato intimidisce la sua opera di sensibilizzazione verso la legalità. Suonerebbe comica se non si trattasse di cosa tragica l' autorizzazione concessa allo stesso Masciari di potersi recare nelle diverse località con mezzi propri e senza scorta. Masciari va dove vuole. Non ha bisogno di chiedere il permesso. Ha solo bisogno di essere protetto dalla vendetta delle cosche. Masciari ha deciso di continuare la sua lotta. Adesso va in giro scortato volontariamente da ragazzi civili disarmati disposti a diventare scudi umani per proteggere un simbolo della legalità e della riscossa civile degli onesti contro l'arroganze della Ndrangheta e dei loro sodali politici. L'imprenditore calabrese ha permesso l'arresto di decine di appartenenti alle 'Ndrine. Loro non dimenticano. Adesso possono colpire Pino quando vogliono. Se questo dovesse accadere Mantovano sarà uno dei responsabili morali dell'omicidio.

20 settembre 2008

Notizie da mafiopoli
(2° Parte)


...a mafiopoli succede anche che il sindaco di Comiso cancelli l'intitolazione a Pio La Torre dell'aeroporto cittadino che tornerà a portare il nome di Vincenzo Magliocco, generale dell'aeronautica morto in Spagna nel 1936. Secondo Giuseppe Alfano, sindaco di centro-destra della città, è "più giusto conservare una denominazione che fa parte da più di mezzo secolo della memoria collettiva della città"... Un anno fa Gianfranco Miccichè (Forza Italia), da presidente dell'Assemblea regionale Siciliana, si lagnava del fatto che aver chiamato l'aeroporto di Palermo "Falcone e Borsellino" trasmetteva una immagine negativa della Sicilia... Che classe dirigente, che politici, che idee... siamo commossi da tanto impegno contro la mafia...!?!

19 settembre 2008

Notizie da mafiopoli
(1° Parte)

Nel sud della penisola italica ogni accadimento deve essere interpretato, anche, in relazione agli effetti provocati sui secolari equilibri tra la borghesia politico-mafiosa, l'ala militare dell'organizzazione e il popolo ridotto a suddito dell'intero sistema. Da mafiopoli giungono notizie apparentemente innocue ma realmente agghiaccianti se valutate nella loro concatenazione sequenziale e nelle conseguenze prodotte sul sistema nel suo complesso. Accade così che, in occasione del 26° anniversario del barbaro assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il presidente del senato Renato Schifani, dopo aver deposto la sua brava corona di fiori, annunci la sconfitta della mafia, con la cattura dei grandi latitanti e la rivoluzione culturale siciliana...

Diffondiamo ciò che il regime nasconde:


15 settembre 2008

Squallide storie di politicanti agrigentini

La provincia di Agrigento è tra le più remote e povere retrovie della Nazione. Serbatoio di voti del conservatorismo più ipocrita. Cassaforte di un ferreo potere clientelare allattato dalla povertà e dal feudalesimo politico. Fucina di politicanti troppo spesso dediti al malaffare. In un posto così deformato dalla prepotenza della borghesia, anche storie di "Alta mafia" non sorprendono nessuno e rimangono intrappolate nella normalità locale, non riuscendo a trovare la ribalta nazionale. Accade così che, nella sciatta indifferenza, si consumano storie che dissolvono ogni fiducia nella classe politica e dissipano ogni speranza.

Succede che
Vincenzo Lo Giudice (UDC), per 13 anni deputato regionale - assessore al territorio - vice-presidente dell'Assemblea regionale siciliana e presidente della commissione regionale sanità, venga arrestato e successivamente condannato (in 1° grado) a 16 anni e 8 mesi di reclusione. Dalle motivazioni della stessa sentenza emerge che Armando Savarino (attuale sindaco di Ravanusa, ex direttore dell'ausl di Agrigento, padre dell'ex deputata regionale Giusy) temeva di essere ucciso proprio perché aveva ostacolato l’elezione di Lo Giudice alla Regione facendo candidare la figlia.
Il Savarino sarebbe stato poi salvato dalla mediazione di un boss mafioso di Canicattì.

Quì lo Stato non esiste. Nessuno ricorre ai Carabinieri. Le controversie, anche quelle politiche, le risolve la mafia. Stiamo parlando della classe dirigente del nostro paese. Degli "eletti" dal popolo. Delle èlite. Di chi dovrebbe contrastare la criminalità. I protagonisti della vicenda sono colletti "bianchissimi" della borghesia siciliana: deputati e assessori regionali, direttori sanitari, sindaci. Storie che agghiacciano il sangue e contaminano la linea di confine tra Stato e anti-Stato. A questo punto chi è il vero nemico?


04 settembre 2008

I politici rubano l'anima ai martiri

Nei delitti politici siciliani si sente troppo spesso puzza di collaborazione tra pezzi dello Stato e manovalanza mafiosa. Vedere ronzare polituncoli con la loro brava corona di fiori e sentirli berciare il solito rituale e burocratico sermone di esaltazione del martire di turno provoca emesi. Qualche giorno fa i consueti vampiri riproducevano l'abitudinario copione intorno al nome del Generale Dalla Chiesa. I responsabili istituzionali la smettano di rubare l'anima ai martiri e si diano da fare per ricostruire le responsabilità politiche di chi inviò al macello uno dei suoi uomini migliori. Solo così possono rendergli onore e giustizia. Appropriarsi del suo eroismo e della sua rettitudine morale contribuendo a nascondere le trame collusive di uomini delle Istituzioni li rende piccoli e meschini.

Dal diario di Carlo Alberto Dalla Chiesa: "Mi sono trovato al centro (...) di uno stato che affida la tranquillità della sua esistenza non già alla volontà di combattere e debellare la mafia e una politica mafiosa, ma all'uso ed allo sfruttamento del mio nome per tacitare l'irritazione dei partiti; pronti a buttarmi al vento non appena determinati interessi saranno o dovranno essere toccati o compressi".

Diffondiamo quello che il regime nasconde:

22 agosto 2008

Non sfruttare il nome di Falcone invano

Ancora avvoltoi intorno alle bare dei martiri. Giovanni Falcone sacrificò la sua intera vita per un sogno: sconfiggere il medioevo mafioso per ridare dignità e futuro alla Sicilia. Non voleva certo colpire i magistrati ed asservirli alla politica. Nè beatificare mafiosi fregiandoli del titolo di eroi. Il signor Berlusconi, prima di nominare il nome di un martire per legittimare le prossime autunnali vergogne, ripulisca il suo partito dagli elementi vicini alle cosche, rispetti il lavoro dei magistrati, costituisca una agenzia per la gestione dei beni confiscati alle mafie, approvi un testo unico antimafia e delle puntuali norme antiriciclaggio, protegga in modo efficace coloro che denunciano il racket, utilizzi l'esercito per difendere le aziende minacciate. I turisti di Taormina non hanno bisogno dei soldati le aziende siciliane invece si. Al posto di tagli ai fondi per la giustizia e di limitazioni alle intercettazioni potenzi gli organici della magistratura e delle forze di polizia e migliori gli strumenti investigativi (dando maggiori poteri e non togliendoli). E poi si faccia processare. Lei è un impunibile.

Diffondiamo quello che il regime nasconde:

31 luglio 2008

Schifani si rifà l'imene

Dopo la violenta deflorazione televisiva provocatagli dal sovversivo Travaglio è tempo di una nuova verginità politica. Così l'improcessabile Presidente del Senato, tra una deposizione di fiori e l'altra, si avventura in dichiarazioni da guerrigliero dell'antimafia. L'immune Presidente arriva a dichiarare che "la politica deve avere la forza non dico di fare pulizia ma di stare attenta al proprio interno". Circa 19 anni fa, un piccolo uomo delle Istituzioni affermava, invece, che i partiti politici avrebbero dovuto fare grossa pulizia al proprio interno". Questo uomo era Paolo Borsellino e la sua lezione rimane ancora cinicamente inascoltata. Chissà, poi, se l'impunibile sia mai stato realmente attento nella scelta dei propri soci d'affari o compagni di partito o alleati di governo? L'improcessabile risulta essere sato socio in affari di persone successivamente condannate per mafia, fervente militante di Forza Italia, partito che ha subito l'arresto di vari esponenti di rilievo ed annovera fra i leaders Marcello Dell'Utri (condannato in 1° grado per associazione esterna mafiosa), alleato dell'Udc di Totò Cuffaro (condannato in 1° grado per favoreggiamento di singoli personaggi legati alla mafia).

CHE ATTENZIONE.
COMPLIMENTI !!!!!


Quello che loro nascondono noi dobbiamo diffondere:

25 luglio 2008

Forse i cattivi erano Falcone e Borsellino

Sembra di assistere ad una lenta costruzione di un sistema anti Falcone-Borsellino. Quattro anni fa vennero fatti fuori dal pool antimafia i loro allievi prediletti. Poi venne reintegrato in Cassazione il loro nemico Corrado Carnevale. Pochi giorni fa, il CSM è riuscito a nominare, procuratore capo di Marsala (posto che fu di Paolo Borsellino), un acerrimo e dichiarato nemico di Falcone: Alberto Di Pisa. Preferendolo ad Alfredo Morvillo (cognato di Falcone). Adesso vengono concessi gli arresti domiciliari per motivi di salute a Bruno Contrada, l'ex 007 condannato per associazione esterna mafiosa ed il cui nome entrò nell'indagine sulla strage di via D'Amelio.

E' evidente che i nostri poltici di giorno depongono fiori sulle tombe dei martiri e di notte tramano come tradirli. Troppi avvoltoi svolazzano intorno alle bare.

Il 18 luglio,a Palermo, si è svolto il convegno "La seconda Repubblica sul sangue di Falcone e Borsellino". Sono intervenuti grandi magistrati antimafia. Hanno ricostruito i fatti della strage e prospettato l'esistenza di partecipazioni esterne. Si è invocata verità e giustizia. In via D'Amelio ci fu una strage di Stato. I media hanno deciso di oscurare l'evento e ricordare Paolo martellando il paese con le immagini del presidente del Senato Schifani che depone una corona di fiori in onore del giudice. QUELLO CHE LORO NASCONDONO NOI DOBBIAMO DIFFONDERE. Segue la versione integrale del commosso e rabbioso intervento di Salvatore Borsellino. A breve estratti degli altri interventi ed interviste.

Via D'Amelio strage di Stato (1° Parte)

Trattativa Stato-mafia attuata giornalmente (2° Parte)

Pretendo giustizia (3° parte)

Vi invito alla lettura della reazione di Salvatore Borsellino alla notizia della scarcerazione di Contrada:

LIBERTA' PER GLI ASSASSINI

17 luglio 2008

Il sangue di via D'Amelio reclama giustizia

Dopo 16 anni dalla strage i mandanti occulti rimangono scandalosamente a volto coperto. L'agenda rossa resta un' arma di ricatto a disposizione delle raffinate menti criminali che l'hanno trafugata tra le fiamme di via D'Amelio. L'incestuosa convergenza di interessi, tra mafiosi ed entità esterne, che portò alle decisioni stragiste, rappresenta il ventre oscuro sul quale è costruita la seconda repubblica. I risultati sono evidenti a tutti: l'inestricabile e continuo rapporto amoroso tra mafie ed istituzioni con il conseguente collasso morale del paese. Uno Stato che non è in grado di fare luce sui propri buchi neri ed espellere dal potere i fiancheggiatori politici della mafia non è degno di dirsi democratico.

12 luglio 2008

Piazza Navona un esempio di libertà

La manifestazione dell'otto luglio ha smascherato l'infiltrazione culturale dei dogmi dell'autoritarismo nel recinto intellettualoide di una parte del centro-sinistra italiano. Da questo blog rivendico il diritto di critica nei confronti di qualsiasi soggetto svolga funzioni pubbliche nel nome del popolo italiano. Il Presidente della Repubblica non è un Faraone. Se firma leggi incostituzionali o razziste merita di essere duramente criticato. Il Papa non è Dio. La stessa religione cattolica riconosce l'infallibilità papale soltanto nel caso di proclamazione di un nuovo dogma o di rivelazione definitiva di una dottrina. Sconvolge sapere che gli esponenti di un partito progressista italiano siano così ottusi e destri da ritenere volgare il diritto di critica. E poi le attuali improcessabili alte cariche dello Stato sono un pò meno alte delle precedenti: sono state elette da un Parlamento nominato dai segretari di partito ed hanno collaborato attivamente alla loro autoimmunizzazione penale. Piena solidarietà alla invettiva satirica della Guzzanti ed alle motivate critiche di Grillo. In Piazza Navona abbiamo respirato profumo di libertà. Un passo alla volta verso la liberazione.


08 luglio 2008

L'otto luglio tutti a Roma per difendere la democrazia dall'improcessabile di Arcore

Siamo sull'orlo del regime. Il governo ha in cantiere provvedimenti legislativi che renderanno il paese una enclave non democratica all'interno dell'Occidente. E' arrivato il momento di dire fermamente basta. Con tutta la forza della piazza. Abbiamo il dovere di proteggere la libertà democratica conquistata con il sangue partigiano. Il popolo di Piazza Navona farà tremare i Palazzi del potere. Un paese dilaniato dalla crisi economica ed assediato da mafie e corruzione non può farfugliare leggi per l'immunità divina del duce di Arcore. Veltroni dovrà rendere conto della sua indifferenza e dei suoi accordi. Sarà travolto dal suo stesso popolo. Tutti in piazza. Abbattiamo il regime.

03 luglio 2008

A Veltroni le leggi vergogna fanno comodo

Mentre la democrazia viene demolita dai morsi del Duce di Arcore e da quelli dei suoi sgherri, l'allegro Walter Veltroni filosofeggia sul modo di fare opposizione. Scrive lettere insieme al cuffariano Casini. Non vuole contrapposizioni. Critica e snobba Di Pietro che fa l'Opposizione. Il realtà il suo è uno snobbismo di facciata. Le vergognose leggi antidemocratiche di Berlusconi gli fanno comodo: è sempre positivo non avere magistrati e giornalisti invadenti fra i piedi. Il trattamento riservato dal Pd a Clementina Forleo ed a De Magistris è in perfetta linea con le attuali leggi vergogna. In autunno quando la democrazia sarà a pezzi il giovane Walter scenderà in piazza pacatamente e viscidamente a prendere in giro il popolo della sinistra. L'otto luglio a Roma, in piazza Navona, i cittadini manifesteranno in difesa della democrazia per fermare la deriva autoritaria di questo governo. Walter non ci sarà. Magari andrà a cena con Cuffaro e Cintola, in vista di future alleanze.

Rimangono di tragica attualità le parole scritte da Gramsci nel 1917: "Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perchè la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perchè non sene preoccupa", "Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani", "L'indifferenza è abulìa, è parassitismo, è vigliaccherìa, non è vita".

E' tempo di una nuova resistenza. Assediati da un governo autoritario ed un capo dell'opposizione compiacente il popolo ha il dovere di farsi partigiano.


23 giugno 2008

Veltroni ha distrutto la sinistra italiana. Si dimetta immediatamente. La democrazia è a rischio.

E' evidente che ci vuole un leader dell'opposizione che sia in grado di fermare l'instaurazione di un nuovo regime in Italia. Veltroni è completamente inadatto a questo ruolo. Il suo snobbismo politico ed il suo vomitevole buonismo dialogante hanno distrutto il centro-sinistra italiano e consegnato il paese alla dittatura. La sua legittimazione del berlusconismo è stata devastante. La scelta di abbandonare la sinistra radicale ha regalato la vittoria alla destra in ogni competizione elettorale. A qualsiasi livello. Sarebbe bastato cacciare Mastella. E' necessario invertire la rotta immediatamente. La scelta di mobilitare le piazze in autunno è un riconoscimento del suo fallimento strategico. Ed è un'altro gravissimo errore: in autunno il governo avrà già approvato le peggiori leggi liberticide e antidemocratiche della storia della Repubblica. Bisogna bloccare il paese subito. Non è il tempo per i codardi. Il Pd azzeri immediatamente i vertici e trovi un leader in grado di difendere la democrazia. Rafforzi l'asse con Di Pietro e inizi un dialogo costruttivo con la sinistra. Ogni momento di ritardo può rivelarsi fatale.

17 giugno 2008

Pronti al Referendum. Ma non basta. Il paese è in balìa delle nuove camicie nere.

Siamo pronti a sostenere il referendum annunciato da Di Pietro e da Grillo contro la legge Berlusconi che imbriglia la magistratura e imbavaglia i giornalisti. Solo questo non basta. Bisogna iniziare a concepire dure azioni non-violente ed utilizzare la disobbedienza civile. E' opportuno violare in modo consapevole e plateale norme di legge particolarmente ingiuste. E' arrivato il momento che Veltroni lasci la politica ed il Pd inizi una ferrea opposizione. Non è più tempo per gli imbelli. Il paese è in balìa delle nuove camicie nere. Il buonismo di Veltroni e la debolezza di Napolitano hanno spalancato le porte dell'inferno: leggi salva casta ed esercito per garantirsi il potere e gli affari. Il sangue dei partigiani è stato calpestato e vilipeso. Su la testa.

12 giugno 2008

Regime ed informazione deviata inventano il problema intercettazioni.

Le intercettazioni sono un falso problema inventato dalla classe politica per proteggere se stessa e le altre classi dirigenti dalle indagini della magistratura. Siamo in presenza di un classico esempio di regime: il governo inventa il problema al fine di risolverlo con una legge salva-casta, il sistema informativo deviato amplifica , le alte cariche dello Stato legittimano. L'opposizione bela (tranne Di Pietro). Il ministro Alfano parla di 100.000 persone intercettate. Falso: si confondono le utenze con gli utenti, solitamente si intercettano 10 utenze a persona perchè chi delinque per eludere gli investigatori tende a non usare l'utenza telefonica ufficiale. Dal 2003 ad oggi si è passati dalle 78.000 alle 125.000 utenze intercettate. Non è una crescita abnorme perchè la curva dei telefoni in uso è cresciuta di più della curva delle intercettazioni. Quest'ultima, inoltre, è cresciuta in perfetta proprorzione con la crescita della curva dei reati. La comparazione con i dati statistici degli altri paesi è totalmente falsa: da noi le intercettazioni possono essere disposte solo dalla magistratura e quindi sono tutte dichiarate. Negli altri paesi possono intercettare anche i servizi segreti, le polizie, i pompieri e tantissimi altri enti. Tutte intercettazioni che sfuggono al conteggio statistico. Costano troppo? falso, permettono di recuperare molti più soldi di quello che costano. La sottile linea democratica è stata superata. Abbondantemente. E' arrivata l'ora di mobilitare le piazze. Ma Veltroni dorme. Napolitano legittima. Solo Di Pietro scalpita.

07 giugno 2008

Salvatore Borsellino scrive al ministro Maroni sul caso Masciari, testimone di giustizia in forte pericolo di vita.

"Egregio Ministro,

Sono il fratello del giudice Paolo Borsellino, una persona che per lo Stato che Lei oggi rappresenta ha dato la vita, senza esitare, senza chiedersi se ne valeva la pena.

Le scrivo oggi per chiederLe urgentemente un incontro sul caso dell'imprenditore Giuseppe Masciari, che dopo aver fatto il proprio dovere, quello di denunciare i suoi estorsori e farli condannare, oggi si trova in un pericolosissimo limbo istituzionale. Lui assieme alla moglie, medico odontoiatra, ed ai due suoi figli.

Voglio incontrarLa presto, perché anche se sono certo che non riuscirò mai ad avere giustizia per mio fratello Paolo, sento di dovere impegnarmi con tutto me stesso affinché questo imprenditore coraggioso e la sua famiglia abbiano la speranza di un futuro certo in termini di sicurezza e possibilità di lavoro oltre che di tutela della propria vita.

Se chi si ribella al pizzo viene ripagato in questa maniera dallo Stato, come può lo stesso Stato chiedere ad altri di rifiutarsi di sottostare a queste vessazioni o risultare credibile quando parla di volontà di lotta alla criminalità organizzata?

Lo Stato italiano non può muoversi solo in occasione delle tragedie, dovrebbe evitare che accadano, dovrebbe tutelare questi cittadini di cui dovrebbe andare fiera finché sono in vita e non piangerli dopo morti.

Per questo le chiedo ufficialmente un incontro alla presenza mia e dei coniugi Masciari, per chiederLe di profondere ogni energia per risolvere questo caso, che si trascina vergognosamente e nell'indifferenza delle Istituzioni da ormai 11 lunghi anni.Confidando nella Sua sensibilità e riconoscenza nei confronti di questi cittadini coraggiosi, Le porgo i più sinceri saluti". (6 Giugno 2008 - Salvatore Borsellino)


Segnalazioni:


I° FORUM GIOVANI ITALIA DEI VALORI


Le notizie locali di Ruoppolo:



03 giugno 2008

Cronaca di un assassinio annunciato. I Casalesi massacrano il dichiarante Orsi abbandonato dallo Stato. I politici ringraziano.

Adesso non potrà più accusare nessun politico. I Casalesi gli hanno tappato la bocca crivellandolo di colpi. Molti avranno tirato un sospiro di sollievo e ringraziato. A Casal di Principe caroselli di auto hanno festeggiato l'avvenimento. L'imprenditore dei rifiuti che stava collaborando con la giustizia è stato lasciato senza protezione in balìa delle belve inferocite. Stava facendo rivelazioni importanti riguardo ai rapporti tra camorra e politica. Niente scorta. Abbandonato. I fratelli Orsi erano terrorizzati e volevano fuggire. Ma con tutti gli averi sequestrati stavano aspettando di riscuotere qualche credito. Chi tocca la politica o muore o viene disattivato con altri mezzi: avocazioni, trasferimenti, delegittimazioni. Per sorvegliare i pacifici cittadini di Chiaiano si impiegano centinaia di poliziotti. Per proteggere la monnezza si mobilita l'esercito. I testimoni di giustizia si lasciano ammazzare.

30 maggio 2008

I termovalorizzatori sono tumorifici. Politici italiani al soldo delle oligarchie economiche.


Il partito trasversale dei servi è in azione già da anni. Politici e giornalisti di regime descrivono l'incenerimento dei rifiuti come necessario e privo di rischi. Squallidi mentitori. Calpestano la salute dei cittadini per servire l'interesse delle lobbies. Da destra e da sinistra obbediscono. Esistono 435 ricerche scientifiche che rilevano danni gravissimi alla salute (tumori e nascite malformi) arrecati dalle emissioni dei termovalorizzatori. L'ultimo studio riscontra un aumento dei casi di cancro dal 6 al 20 per cento nelle popolazioni che vivono in prossimità degli impianti. Sono padri, madri, figli, nonni, zii, mariti, mogli, bambini, adolescenti che soffriranno e moriranno fra atroci sofferenze a causa di decisioni affaristiche dei nostri imbelli rappresentati politici. Stanno militarizzando i siti e reprimendo con il carcere ed il manganello il legittimo dissenso. Eseguono ordini presi fuori dal Parlamento. Stanno già mettendo mano al nucleare ed alle guerre. Il popolo ha il dovere di proteggere la salute dei propri figli. FERMIAMOLI.

Le notizie locali di Ruoppolo:


27 maggio 2008

La monnezza strategica

Il decisionismo del manganello e l'imposizione fascista di soluzioni vergognose. Le discariche e gli inceneritori diventano aree di interesse strategico nazionale. Chi protesta viene arrestato. A Chiaiano cittadini inermi che difendevano pacificamente il loro territorio dal delirio monnezzaro dei capi-regime sono stati selvaggiamente picchiati. Difendere la propria salute è un diritto garantito dalla Costituzione. A Chiaiano vogliono sversare pattume in una delle pochissime aree verdi, sopra una fondamentale falda acquifera, a poche centinaia di metri dagli ospedali di Napoli, in una zona collinare fortemente instabile già teatro di frane. A Chiaiano, i cittadini difendono la salute dei propri figli. Il decreto fascista impone il silenzio pena botte e galera. Bassolino dalla sua comoda poltrona regionale gongola. Questo blog solidarizza con la resistenza popolare ed invita tutte le forze civili, sociali e politiche a sostenere questa lotta. LIBERI DI PROTESTARE.

23 maggio 2008

Gli avvoltoi della politica stiano lontano da Giovanni Falcone

Capaci, 23 maggio 1992: i cani mafiosi dimostrano tutta la loro meschinità. Siano maledetti per sempre. Dopo 16 anni dalla strage certi politicanti da circo inneggiano all'eroismo dell'omertà mafiosa. Stiano lontani dalla memoria dei martiri.

Salvatore Borsellino lo afferma chiaramente:

"Prima di andare a commemorare Falcone e Borsellino i politici come Berlusconi o Schifani dichiarino chi deve essere considerato un eroe. E se continuano a sostenere che persone come Vittorio Mangano sono eroi, allora che si astengano dall'andare a sporcare la memoria delle vittime di mafia".

21 maggio 2008

La ndrangheta quasi al 3% del Pil e noi arrestiamo le badanti

I dati Eurispes sono agghiaccianti: la sola ndrangheta fattura 44 miliardi di euro. Quanto il bilancio di Estonia e Slovenia insieme. Il 2,9% di tutto il PIL italiano. In Calabria ci sono 131 cosche attive. Il 62% degli affari è ricavato dalla droga. Dagli appalti 5,7 miliardi. Poi estorsioni, usura, armi e prostituzione. Tra il 1999 ed il 2007 gli omicidi, in Calabria, sono aumentati del 667%. Tra il 1991 ed il 2007 trentotto amministrazioni locali calabrasi (1 su 10) sono state sciolte per mafia. Ma la vera emergenza sicurezza è rappresentata dalle badanti e dagli operai clandestini che portano avanti l'economia agricola del sud e le fabbriche del nord. Con l'introduzione del reato di immigrazione clandestina, infatti, 700 mila persone immigrate che lavorano onestamente saranno considerate criminali. Saranno cacciate dalle case in affitto (pena la confisca dell'immobile) ed arrestate. Su ordine dei nuovi fascisti. Tribunali, prefetture, carceri, forze di polizia saranno intasati di lavoro per assicurare alla giustizia le feroci badanti. Con buona pace di ndranghetisti e politici corrotti. E l'esercito? farà la guardia alla monnezza in Campania... !!!!RESISTENZA!!!!

20 maggio 2008

Legge vergogna tentata

Di Pietro sventa la prima vergogna del nuovo governo. Berlusconi ci ha provato subito. Voleva inserire nel pacchetto sicurezza una norma che con la sicurezza non c'entra proprio nulla. Una norma apparentemente irrazionale: permettere il patteggiamento a processo avanzato per tutti i reati commessi fino al 31 dicembre 2001. Concedendo due mesi di sospensione del procedimento per valutare la richiesta. Il patteggiamento, ad oggi, può essere richiesto dall'imputato nelle fase iniziali del processo. Serve per fare presto ed in cambio consente uno sconto di pena. Consentirlo ad un imputato in una fase avanzata del processo non serve a niente. La norma serviva, invece, a far slittare il processo per corruzione a carico di Berlusconi. Una norma "ad personam" ponte in attesa di una soluzione definitiva. Di Pietro salta dalla poltrona. Casini zitto. Veltroni zitto. Il governo ombra zitto. Schifani zitto.

16 maggio 2008

Gruppi di resistenza partigiana contestano il signor Andreotti

Giulio Andreotti senatore a vita riverito e rispettato dalla stampa di regime e dai politici di destra e di sinistra, spesso decisivo per i destini del paese è uno scandalo da repubblichetta. Il supremo organo della giustizia italiana ha, infatti, stabilito che il signor Andreotti ha commesso il reato di partecipazione all'associazione per delinquere (Cosa Nostra) fino al 1980 e che il reato si è estinto per prescrizione. Le dittature moderne usano le armi solo quando è necessario (ad esempio per fermare Borsellino). Solitamente utilizzano gli strumenti della delegittimazione, dell'imbavagliamento, della sottile intimidazione. Ti additano, ti isolano, ti rendono bersaglio, ti tappano la bocca. Nonostante l'aria pesante esistono ancora dei cittadini liberi che hanno il coraggio di alzare la testa e ricordare ai potenti i loro trascorsi inchiodandoli alla verità. Questi sono i nuovi partigiani. Lottano senza fucili ma armati di verità e affamati di libertà e giustizia. Rischiando. Vi propongo due video nei quali il potente Anfreotti viene aspramente contestato a Milano ed a Genova:

14 maggio 2008

L'Italia dei Valori unica forza di resistenza parlamentare alla dittatura incombente

L'intimidazione di Stato condotta contro i giornalisti si estende al Parlamento. Non appena Antonio Di Pietro inizia il suo discorso sulla legalità ed il conflitto di interessi viene fischiato e deriso dai soldati del popolo della libertà. Il post-fascista Presidente della Camera tenta di sindacare il suo intervento. Veltroni ed il Pd applaudono Berlusconi e non Di Pietro. Il Pd ed i loro leader hanno buttato la maschera e calato le braghe dinanzi al capo. Hanno formalizzato ciò che era palese: Pd e Pdl rappresentano poteri economici forti che hanno interessi comuni. Sono gli esecutori di ordini presi altrove. La normalizzazione parlamentare è avvenuta. Esiste un solo ostacolo: Antonio Di Pietro ed un drappello di suoi sodali. Casini cerca l'occasione propizia per gettarsi fra le braccia di Silvio. Veltroni dopo aver distrutto il centro-sinistra italiano, consegnato Roma e regalato la Sicilia senza combattere, ha chiuso il cerchio scaricando Di Pietro e legittimando il Berlusconismo con tutto il carico di leggi vergogna, conflitti di interesse, attacchi ai giudici ed ai giornalisti. L'unica opposizione è l'Italia dei Valori.

13 maggio 2008

Il caso Schifani dimostra che i politici vogliono il controllo assoluto del mezzo televisivo. I libri non importano.

Italiani popolo di ignoranti. La vicenda è assurda: le dichiarazioni di Travaglio, durante la trasmissione televisiva di Fazio, sono tratte da due libri: "I Complici" (Abbate - Gomez, febbraio 2007) e "Se li conosci li eviti" (Travaglio - Gomez, marzo 2008). Prima delle dichiarazioni televisive nessuna indignazione, nessuna querela, nessuna richiesta di ritiro dei libri. Meglio tenere la cosa nascosta. Tanto gli italiani non leggono libri. Adesso querele ed indignazioni bipartisan. La "compagna" Finocchiaro accorre in difesa dello Schifani attaccando Travaglio. I vertici rai in subbuglio. Il pd-pdl furioso. Tutti contro colui che si è permesso di raccontare fatti (fino ad ora mai contestati) in televisione. Questo è il riconoscimento concreto dell'importanza decisiva che i politici attribuiscono al mezzo televisivo nella formazione dell'opinione politica della gente. Della gravità del conflitto d'interessi berlusconiano. Della volontà di controllo assoluto sul mezzo televisivo. La tv deve trasmettere soltanto l'informazione di regime e le tette e i culi delle soubrette. Le notizie sicuramente no. Qualcuno, però, i libri li legge. Purtroppo. Lirio Abbate, infatti, da quando ha pubblicato "I Complici" è costretto a vivere da fuggiasco braccato dagli uomini dei clan. Che in Italia leggano solo i mafiosi?

12 maggio 2008

Controllo totale dell'informazione. Marco Travaglio sotto tiro.

Siamo già in dittatura. Il regime politico controlla l'informazione. Gli ultimi focolai di resistenza sono sotto attacco incrociato. Chi racconta fatti veri è un delinquente. Grillo non può criticare Napolitano o Veronesi. Santoro non può trasmettere messaggi di Grillo in Rai. Travaglio non può raccontare FATTI VERI riguardanti il signor Schifani. Gli zerbini del potere insorgono. Falsi giornalisti e pseudo-intellettuali di regime si prostrano ai piedi dei potenti attaccando i valorosi colleghi. Il partito unico al potere Pd-Pdl sputa sul cadavere della libera informazione. Il dovere dei giornalisti è quello di raccontare la realtà. Marco Travaglio svolge perfettamente il suo lavoro. Lirio Abbate ha scritto cose simili su Schifani ("I Complici"). Vive scortato minacciato dalla mafia. Non si possono criticare i capetti del regime pena l'isolamento, la delegittimazione, le minaccie di morte, l'omicidio. Potere legale e potere mafioso hanno lo stesso nemico: la libera informazione. Nella storia recente molti giornalisti veri hanno pagato con la morte il loro lavoro: Peppino Impastato, Mauro Rostagno, Pippo Fava, Beppe Alfano... Coincidenza: le indagini sulla maggior parte degli omicidi di giornalisti liberi non hanno portato a nulla dopo anni ed anni dai delitti o sono state ostacolate da depistaggi di Stato.

08 maggio 2008


Forum Sociale Antimafia "Felicia e Peppino Impastato"

Sono passati 30 anni dall'assassinio di Peppino Impastato. La notte tra l'8 e il 9 maggio del 1978 Peppino veniva orrendamente trucidato dalla violenza miserabile della mafia siciliana. In questo modo si metteva a tacere una voce libera ed un rivoluzionario puro. Peppino era un personaggio scomodo per il sistema. Le sue denunce mettevano in grave imbarazzo politici e mafiosi. Per questo dopo l'omicidio pezzi importanti dello Stato si impegnarono per depistare le indagini cercando di far passare Peppino per un terrorista e la sua morte per suicidio. A questa indegnità di Stato si opposero fieramente la mamma Felicia, il fratello Giovanni ed i compagni di militanza politica di Peppino. A distanza di anni riuscirono a far emergere la verità sull'omicidio. Dopo trenta anni, però, sarebbe giusto sapere chi ordì il depistaggio e per quali concreti motivi personaggi istituzionali coprirono gli autori mafiosi del delitto. I colletti bianchi, in questo paese, non pagano mai.

A Cinisi, nei giorni 8-9-10-11 maggio, in occasione del trentennale, si svolgerà il Forum Sociale Antimafia: il programma è pieno di conferenze che vedono la partecipazione di giornalisti del calibro di Lirio Abbate e politici come Rosario Crocetta, cortei ed esibizioni musicali in piazza. Ci sarà anche Carmen Consoli. Il programma completo del Forum sul sito dell'Onlus Centro Siciliano di Documentazione "Giuseppe Impastato" (KLIKKA QUI')

04 maggio 2008

Prove tecniche di regime. Destra e sinistra vogliono zittire Travaglio, Santoro e Grillo.

Stanno uscendo allo scoperto. Il Presidente del Rai Petruccioli, da sinistra, censura Santoro. Il signor Sgarbi, da destra, guasta Anno Zero insultando il conduttore e Travaglio. L'omino barbuto della Rai decide che non è possibile criticare Veronesi e Napolitano e che non si può dare spazio a Grillo in televisione. Sgarbi si prende la libertà di dare del "pezzo di merda" e del "bugiardo" al giornalista Travaglio e di creare disturbo alla trasmissione Anno Zero. Tutto intorno una selva di meschine dichiarazioni di polticanti di ogni genere e colore. Sono pronti. Vogliono spegnere gli ultimi partigiani che hanno il coraggio di alzare la testa e raccontare la verità. Li stanno già delegittimando, isolando, additando. Tra i politici solo Antonio Di Pietro difende la libertà dell'informazione. L'unica opposizione seria. Gli altri sono complici del disegno criminale di asservimento dell'informazione al sistema poltico-economico. Santoro e Grillo la pagheranno per aver difeso De Magistris e Clementina Forleo, per aver raccontato di Cuffaro e Dell'Utri, per aver trasmesso il messaggio di Beppe Grillo. Attenti. Noi staremo sempre accanto al soldato Travaglio. Bloggers difendiamo i giornalisti liberi. Necessità una forte resistenza partigiana contro una nuova forma di regime. Nessuno tocchi Santoro.

01 maggio 2008

Il Corriere della Sera parla di un libro mastro di Lombardo. Lui querela.

Dopo l'indagine condotta dalla trasmissione Exit nella quale si parlava di strani pacchi di pasta con la faccia di Lombardo adesso la rivista Centonove, ripresa dal Corriere della Sera, parla del presunto ritrovamento su internet di una "enciclopedia delle clientele". Secondo il giornalista del Corriere, Alfio Sciacca, saremmo di fronte ad "Un esercito sconfinato di questuanti che provvede direttamente inviando un «pizzino» dove indica nome, cognome e richiesta oppure per il tramite di «un amico» che in genere è un deputato, un uomo dell’apparato, un semplice portaborse. Il risultato è una miniera di nomi, indirizzi, numeri di telefono e soprattutto favori accordati o in via di soddisfacimento". Insomma secondo i giornalisti sarebbe un vero e proprio data-base del sistema Lombardo. La reazione di Lombardo, nei due casi, è stata chiara: netta smentita e promessa di querela. Il fatto è gravissimo sia che si tratti di una bufala sia che si tratti di verità. Nel primo caso saremmo di fronte ad attacchi diffamatori di bassa lega nei confronti di un governatore eletto dal popolo. Nel secondo caso ci troveremmo dinanzi al più schifoso e criminale sistema di potere. Seguiremo la vicenda...

28 aprile 2008

I soliti bastardi spioni di Stato. Cimice nell'ufficio del magistrato Gratteri.

Il magistrato Gratteri era spiato e le sue conversazioni investigative ascoltate da qualcuno. Una microspia che poteva essere ricevuta solo nel raggio di pochi metri. Questo significa che, come al solito, i traditori vengono dall'interno delle istituzioni. Dall'interno dello stesso palazzo di giustizia. Gratteri stava svolgendo delicatissime indagini sulle cosche calabresi e sugli intrecci politico-mafiosi. Guarda caso. E' evidente che in molti temevano le sue indagini e preferivano sapere in anticipo le sue mosse. I traditori si sono messi in azione presto vanificando il suo lavoro. Reggio Calabria come Palermo. I traditori dello stato si muovono nell'ombra e nel silenzio godendo di protezioni. Gente infame pagata per difendere lo Stato che tradisce. E' oramai evidente: un potere massonico occulto comprendente politici, imprenditori, servizi segreti e mafiosi gestisce la spartizione di denaro e potere. Nel silenzio dei media di regime. Chiunque provi a scalfirne la virulenza viene inattivato: ucciso, avocato, trasferito, processato, spiato, delegittimato. Le talpe sono sempre in agguato. Il sud è un verminaio schifoso. Pochissimi magistrati, investigatori e giornalisti coraggiosi, da sempre, provano a combattere una guerra durissima contro un nemico che si nascondo dentro i poteri dello Stato. Gente grigia, invisibile, insospettabile. Il garantismo li protegge. Cani da guardia di un sistema criminale. Bastardi.