14 novembre 2008

Vogliono tapparci la bocca

Per chiudere il cerchio devono zittire la Rete. La voce dei bloggers liberi li spaventa. Le vergogne del regime e i silenzi dell'opposizione vengono giornalmente sputtanati dai blogs. Gli scagnozzi del condottiero di Arcore stanno riproponendo la norma imbavaglia-bloggers che il precedente governo non potè approvare a causa dell'opposizione ferma di Antonio Di Pietro. Siamo governati da gente medievale che vuole annientare le zone franche. Temono la libertà di pensiero. Siamo oppressi da una classe dirigente che è il tumore della Nazione. Il regime è in piena attività antidemocratica. Questo blog disobbedirà a qualsiasi legge vigliacca e liberticida che dovesse riguardarlo.

11 commenti:

Unknown ha detto...

Francamente sono molto preoccupato. Non so a che punto arriveremo ma le tue previsione non sono così lontane...spero che almeno ci lascino scrivere liberamente sui nostri “mondi” quasi sconosciuti.

Pino Amoruso ha detto...

Ora più che mai bisogna fare "RETE"
:(

Lagos ha detto...

...quello che toccano questi politici diventa merda... :)

Orazio Vasta ha detto...

http://rarika-radice.blogspot.com/2008/11/alziamo-il-velo-sugli-stupri-etnici.html

Adduso ha detto...

Come funziona il "sistema" (politica-università-magistratura-baroni-favori):

http://www.enricodigiacomo.org/2008/11/parentopoli-alluniversita-di-messina-pubblichiamo-linchiesta-di-m-schinella-sui-concorsi-strategici-vinti-dai-figli-di-papa-magistrati-prof-universitari-etc/#comment-1521

(Per continuare impunemente cercheranno in tutti i modi illeciti e legali, anche tramite la loro associata parte di magistratura, di "chiuderci la rete")

Anonimo ha detto...

SI SUGNU

Si sugnu lava o sùrfuru

si sugnu aranciu o pala

si sugnu jinestra o mènnulu

ju non lu pozzu diri.

Chiddu ch' è certu, sugnu:

e sugnu sicilianu.


Turi Lima

Adduso ha detto...

OT

segnalo questo

http://www.cuntrastamu.org/wordpress/?p=534

Anonimo ha detto...

Sabato 22 novembre ho assistito ad un incontro, organizzato a Pesaro dove vivo, che parlava di legalità partendo dalla lettura di Gomorra.
Lo sconvolgente è stato sentire, dal sostituto Procuratore della città Di Patria, Campano con trascorsi lavorativi in Sicilia, che non è possibile snidare un latitante che si nasconde in un piccolo centro, "perchè le forze dell'ordine rischierebbero di fare una carneficina, con la gente che difende il delinquente dall'arresto". L'invito del Procuratore, quindi, è stato quello di cambiare la cultura, "che non deve puntare alla ricerca del guadagno facile, ma a quella della legalità". Sarebbe a dire che i giovani del Sud, dunque, devono rassegnarsi a convivere con avanzi di galera ultraprotetti, vicino a casa, che fanno la bella vita indisturbati, mentre loro devono rimboccarsi le maniche per lasciare, alle generazioni future, molto future, una realtà migliore. Se poi il malavitoso di turno, nel frattempo, li minacciasse, peggio per loro. Non pretenderanno che si disturbi la quiete di un mafioso, o un camorrista, circondandogli la casa! Meglio soluzioni più pacifiste. Leggiamo Saviano. Nascondendoci, vilmente, dietro l'indignazione passiva che i suoi scritti ci provocano. Loro sparano, noi ci riuniamo a discuterne.

Adduso ha detto...

Per paolo venerucci

Qui ormai al Sud, siamo in generale oltre la frutta

Persino gli studenti, seppure invitati in un trasmissione della Rai, non si fanno poi più trovare.

http://www.enricodigiacomo.org/2008/11/universita-di-messina-nellocchio-del-ciclone-domenica-in-attacca-i-rappresentanti-degli-studenti-omertosi/#comment-1563

http://www.enricodigiacomo.org/2008/11/parentopoli-a-messina-quando-vinsero-il-concorso-i-figli-dei-giudici-faranda-e-finocchiaro/

Anonimo ha detto...

per adduso

E' così difficile scovare un latitante, o è comodo per tutti chiudere gli occhi?
Mi ricorda le vecchie dinamiche del militare, quando il nonnismo era tollerato ben volentieri, perchè garantiva l'equilibrio all'interno delle caserme. Così nei quartieri infestati dalla malavita organizzata, lasciano vivere i padrini nei comodi ritiri, in modo che pizzi, estorsioni, usura e spaccio proseguano senza sconvolgere equilibri. E' impensabile per noi del Centro-Nord, ancora toccati poco da infiltrazioni mafiose, sentire uomini dello Stato che nominano pluripregiudicati, rassegnandosi al fatto che, per non averne più a che fare, bisogna aspettarne la morte o, bontà loro, il pentimento con l'autoconsegna alle forze dell'ordine. E' impensabile non perchè siamo più onesti, ma solo perchè geograficamente lontani da certe situazioni.

Un saluto

Adduso ha detto...

Per paolo venerucci

Ritengo che sia molto difficile scovare i latitanti, e soprattutto, ci vuole anche molto coraggio, non solo per la propria persona, ma anche pensando ai propri familiari.

A volte seguo la cronaca calabrese-reggina, e rimango ammirato dalla forza d’animo, ad esempio del PM Gratteri. Quello combatte contro un “mostro” pauroso, che è la ndrangheta, che non solo è un’organizzazione criminale notoriamente aggressiva, ma è soprattutto una cultura generazionale impenetrabile.

Certo, noi meridionali dovremmo provare a ridiscutere tutto della nostra visione della vita. Ma non è facile e tanto meno semplice, neanche accennarne. Tutti, ma proprio tutti, si “inalberano” facilmente. Poi ultimamente, mi pare che stiamo nuovamente regredendo, anche a causa delle difficoltà economiche generali. Noi del Sud, che siamo oggettivamente più deboli, siamo quindi in questo momento visibilmente più “ricattabili”, dalla politica, dalle Istituzioni dello Stato e dalla criminalità ("I TRE PIZZI" come li chiamo io).

Mi viene da dire ... mingh.. ma come dobbiamo fare ?