25 settembre 2007

TUTTI A CATANZARO CON DE MAGISTRIS

Giù le mani dal sostituto procuratore De Magistris. Lasciatelo lavorare. Non è ammissibile che un magistrato venga trasferito solo perchè indaga, in modo trasversale, sui politici italiani. Il popolo calabrese si mobiliti a sua difesa. I politici non hanno ancora capito nulla. Non hanno imparato la lezione. Grillo non gli è bastato? Le piazze si riempiranno ancora nei prossimi mesi. Il popolo ha il dovere di difendere la democrazia. Leggete l'articolo di M. Travaglio. Guardate l' intervista (allucinante) al magistrato.

12 commenti:

Lagos ha detto...

Difendiamo i magistrati dall'arroganza della politica. E' uno schifo. Tutti in piazza. Vaffanculo!

Anonimo ha detto...

SIAMO LA REPUBBLICA DELLE BANANE!!!
MI VIENE DA VOMITARE CHE SCHIFO!!!
E MI PARLANO DI ANTIPOLITICA E QUALUNQUISMO... MA QUESTI DIPENTENTI SANNO COSA SIGNIFICA?? DEMENTE MASTINOMASTELLA DIMETTITI!!!
ALMENO SALVIAMO IL SALVABILE!!!

Anonimo ha detto...

Mastella dice che il suo era un atto dovuto, la differenza è che il nostro non solo è un atto dovuto ma è anche un atto voluto:
GIU' LE MANI DA DE MAGISTRIS

Anonimo ha detto...

E' davvero impressionante rivedere questo video alla luce di quanto è successo negli ultimi giorni...

cik (blogmaster) ha detto...

semplicemente scandaloso...in un qualsiasi altro paese salterebbe qualche testa!!!

freesud ha detto...

Si, è proprio scandaloso. La politica non può permettersi di continuare a mettere i piedi in testa ai cittadini.

BASTA.

Bisogna ricorrere alla piazza. Mettergli paura. Contestarli dappertutto. Alle conferenze, sui palchi, sui blogs ed in ogni occasione di incontro...

lucamallinza ha detto...

Come già ho scritto in precedenza il popolo calabrese ha sesso subìto in silenzio il fatalismo della storia...poi i ragazzi di Locri e oggi il sit in di protesta.
Un popolo vigile delle proprie istituzioni è un popolo cosciente,
Bisogna sostenerli contro questo cancro di "indifferenza" che ricopre la storia di questo paese.

In tal senso Antonio Gramsci scriveva :

".... L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

11 febbraio 1917


Credo che nulla sia più chiaro e appropriato

Luca

freesud ha detto...

Come al solito Luca trova le giuste citazioni. Devo dire che in questo caso hai proprio fatto centro.

".... L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

Tutti in Piazza a Catanzaro.

Difendiamo il nostro magistrato dalle troppe devianze della politica!

Antonio Candeliere ha detto...

solidarietà a de magistris

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

imparato molto