28 ottobre 2007

Ecco come si paga il "pizzo"

Dal rapporto 2007 di Sos Impresa apprendiamo che il pizzo si conferma come il reato tipico della criminalità organizzata finalizzato a sostenere le famiglie, i clan, le ‘ndrine, assicurare uno stipendio ai picciotti, assistere i carcerati, pagare gli avvocati. Il pizzo garantisce la quotidianità dell’organizzazione, accresce il suo dominio, conferisce un sempre maggiore prestigio ai clan, misura il tasso di omertà di una zona, di un quartiere e di una comunità. E’ in questo senso che la mafia si fa Stato. Non solo controlla il territorio, ma risolve controversie, distribuisce lavoro e favori, elargisce raccomandazioni. Le forme estorsive classiche sono:
Il pagamento concordato: si paga una tantum all’ingresso (o subingresso) e si pattuiscono rate mensili (o settimanali), di solito, rapportate al giro d’affari dell’impresa, ovvero dei mq del negozio, a volte dal numero delle vetrine. Parliamo di pagamento concordato perché si assiste ad una sorta di trattativa di solito intessuta da un mediatore. In questo caso il pagamento del pizzo è considerato il male minore; stante la sfiducia nella denuncia. Nel settore dell’edilizia, uno dei più colpiti dal fenomeno estorsivo, si paga una quota a vano costruito. Negli appalti pubblici, invece il “pizzo” varia secondo dell’importo complessivo dell’aggiudicazione mediamente tra il 2% e il 3%. Il contributo all’organizzazione: periodicamente si presentano due o tre persone chiedendo contributi per varie ricorrenze, dalla festa del Santo Patrono al sostegno alla squadra di calcio locale. In alcuni casi in modo esplicito, si impongono dazioni per il sostentamento dei familiari dei carcerati, o per il pagamento delle loro spese legali. Le dazioni in natura: non deve essere assolutamente sottovalutata la voce dei contributi in natura. Non è solo questione di soldi, ma anche di prestigio. Una recente operazione a Palermo ha messo in luce che il titolare di un bar-ristorante doveva organizzare gratuitamente cerimonie nuziali e battesimi per i familiari dei mafiosi.

19 commenti:

spadafora live ha detto...

e' per questo che l'economia sicula sconta una arretratezza spaventosa.

e' mancanza dello stato, ma e' anche mancanza della cultura civica del cittadino....purtroppo

Anonimo ha detto...

c'è anche da dire che:i titolari di attività commerciali che hanno parenti nella polizia o nei carabinieri o nella finanza...il pizzo non lo pagano...questo dimostra ancor più come dietro ci sia una approfondita ricerca e pianificazione del modo di estorcere...che tristezza..

freesud ha detto...

@ spadafora-live

Penso che il problema sia proprio l'assenza dello stato o meglio la collusione di una parte dello stato con le cosche. Se il cittadino sentisse vicino la presenza delle istituzione e si sentisse spalleggiato dallo stato denuncierebbe e non si piegherebbe al ricatto malavitoso...

@ iris

E' proprio così. C'è una minuziosa pianificazione delle attività criminali sul territorio. I signori del pizzo a quanto pare evitano di fare pagare l'odiosa tassa a chi annovera qualche appartenente delle forze dell'ordine in famiglia...

Lagos ha detto...

Il pizzo è un sistema che blocca la cresita e lo sviluppo economico del sud. Le imprese non sono concorrenziali, nessuno investe capitali per paura, la disoccupazione dilaga e i giovani sono costretti ad emigrare... grazie alla mafia!

BLOG NEWS ha detto...

Complimenti un blog bellissimo!

Che ne diresti di uno scambio di link?

spadafora live ha detto...

freesud io sono siculo come te,lo avrai capito presumo, sicuramente il problema pizzo e' un problema con cuio la mafia esercita quel controllo del teritorio che dovrebbe essere proprio dello stato o quanto meno di ogni stato di diritto.

probabilmente le collusioni istituzionali-politico-mafiose sono dure da debellare ma purtroppo, secondo me, e' la mancanza di cultura civica che fa di noi siciliani un popolo "malleabile"

mi spiego meglio se tutti ma TUTTI si rifiutano di pagare il pizzo la mafia che fa?? brucia tutti ma proprio TUTTI i negozi??

impossibile non ti pare

freesud ha detto...

Sono molto restio nel criticare i popoli. La gente siciliana è abituata a vivere in una atmosfera di ricatto e di oppressione politico-mafiosa. Umiliata dal clientelismo che sfrutta
la povertà e la dilagante disoccupazione... Governata da sempre da una pessima classe politica che ha
preferito l'interesse personale a quello del popolo non disdegnando l'aiuto della mafia per raggiungere il potere. Il popolo siciliano ha bisogno di sapere che lo Stato non sta più con la mafia e allora penso che la reazione sarà molto diversa...

lucamallinza ha detto...

Troppo facile criticare un popolo vessato da sempre.

E' vero che la sicilia ha sempre subito la fatalità della sua storia.

Ma è anche vero che è da sempre abbandonata alla sua "fatalità" da uno stato totalmente assente.

Quel che più inquieta è il totale controllo sul territorio sia a livello economico che culturale.
In questo le istituzioni , dovrebbero essere sempre in prima linea per abbattere la catena di imposizione e sottomissione a cui sono sottoposte le classi sociali nelle regioni in cui i clan la fanno da padroni.

I clan sono sempre molto più avanti delle istituzioni nella capacità di fare " marketing" ed in un mondo come questo , dove vieni bombardato da mezzi sogni di gloria e quant'altro è molto facile fare proseliti promettendo il "tutto e subito" tipico dell'ascesa mafiosa.

E' così che attecchisce il fenomeno e prende le sue mille forme deviate e si introduce nei gangli del potere...

Quest'emmorragia va bloccata alla base da un istituzione che tutela il cittadino più di quanto lo possano fare "certi soggetti".

Prendersela con i cittadini siciliani che da sempre vivono sotto quest calcagno fetente non serve a nulla...

spadafora live ha detto...

.......CONTINUA........purtroppo ormai la realtà e’ questa, lo stato di diritto soprattutto in Sicilia, e’ sostituito da un magma purulento che investe tutte le attività civili.



Si va dal pubblico con interi consigli comunali sciolti per infiltrazioni mafiose, al privato con grosse aziende riconducibili a padrini di primo piano (ultimamente la notizia che il più grosso Bingo palermitano era riconducibile a Binnu Provengano), si va da istituzioni colluse (come i marescialli che danno informazioni su indagini in corso) a ditte costrette a comprare da fornitori “ammanigliati”, si va da politici con le mani in paste, a dirigenti di ASL parenti stretti di personaggi criminali.



Ormai in Sicilia la situazione e’ insostenibile.......CONTINUA........
http://spadafora-live.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

politica del territorio equivale ad incontrare un Don Rodrigo per ogni collina: Abruzzo Italia

BLOG NEWS ha detto...

Scambio di link ricambiato ha presto!

freesud ha detto...

Oltre alla paura ottenuta attraverso il controllo militare del territorio e con la dimostrazione storica e costante della violenza feroce, esiste un controllo sociale, molto sottile, realizzato con l'aiuto delle classi sociali appartenenti alla cosidetta zona grigia. Parte della borghesia, parte del clero, parte del mondo del professionismo... gente a disposizione delle cosche che condiziona la cultura e la società siciliana a favore delle cosche!

Anonimo ha detto...

insomma varie forme di "massoneria" ...

Lagos ha detto...

Non per niente "La Mafia è Bianca"...

Anonimo ha detto...

scusa se mi permetto ma forse questo ti interessa:

http://devilstrainers.splinder.com/post/14445700

con stima,
Peter

freesud ha detto...

@ peter dt

Grazie per l'interessante segnalazione. Benvenuto sul nostro forum. Ciao

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

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