07 dicembre 2006

Comunicato da inviare alla commissione antimafia

Lunedì 27 novembre, a Milano, al termine di un dibattito con Caselli, Travaglio, dalla Chiesa, Furio Colombo, è stato approvato all'unanimità un comunicato, da inviare alla commissione Antimafia. Lo staff freesud approva il comunicato e partecipa attivamente alla sua diffusione.
Ecco il testo opportunamente modificato:
"Esprimo il dissenso e lo sdegno più convinto e profondo alle nomine di parlamentari condannati nella Commissione Antimafia. Ancora una volta la classe politica manifesta la più totale indifferenza per il comune sentire di tutti coloro che considerano la legalità un valore fondante della convivenza civile. Ci viene spiegato che i condannati non si vogliono dimettere. Allora chiediamo che si dimettano gli incensurati".
Mandiamolo alla Commissione.
e-mail: com_antimafia@camera.it
FAX: 06-6784809

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci risiamo, alla faccia del "rinnovamento" che avrebbe dovuto portare il cambio di maggioranza: nella nuova Commissione parlamentare bicamerale antimafia, recentemente insediata a sette mesi dalle elezioni sotto la presidenza di Francesco Forgione (PRC), siedono ben due pregiudicati condannati per corruzione, oltre ad alcuni parlamentari indagati per corruzione o rapporti con la criminalità organizzata.
Si tratta dell'ex ministro democristiano Paolo Cirino Pomicino, attualmente deputato della nuova DC di Rotondi alleata alla Casa del fascio e di Alfredo Vito, deputato di Forza fascisti, entrambi condannati per corruzione politica con sentenze passate in giudicato: il primo, detto a Napoli "il vicerè", più volte ministro nei governi DC-PSI ai tempi di Tangentopoli, condannato a un anno e otto mesi per una tangente Enimont, e a due mesi con patteggiamento nel processo per i fondi neri dell'Eni; il secondo, detto anche "mister centomila preferenze" per la macchina fabbricavoti che era riuscito a mettere in piedi a Napoli come boss democristiano, condannato a due anni di reclusione quale reo confesso di aver intascato 22 mazzette. Quest'ultimo riuscì ad evitare il carcere restituendo 5 miliardi e promettendo ai giudici di non occuparsi più di politica, salvo poi cambiare idea iscrivendosi a FI e facendosi di nuovo eleggere in parlamento.
Completano il quadro i forzafascisti Carlo Vizzini, indagato per la maxitangente Enimont (300 milioni di finanziamento illecito da parte della Ferruzzi) e salvato dalla condanna grazie alla prescrizione, e il senatore Franco Malvano, ex questore di Napoli, avversario della Iervolino alle comunali di Napoli, indagato nel 2005 per concorso esterno in associazione camorristica: il procedimento si concluse con l'archiviazione, ma resta agli atti quel che disse di lui il boss pentito Luigi Giuliano, secondo il quale Malvano era stato "nelle mani della camorra" per diverso tempo.
È in questa bella compagnia che la nuova Commissione bicamerale dovrebbe indagare sul fenomeno della criminalità organizzata di tipo mafioso o similare? Secondo Forgione e i parlamentari dell'Unione ciò non presenta alcun problema ed è perfettamente legale. Contestato da alcuni giovani studenti anticamorra durante il suo intervento agli Stati generali dell'antimafia organizzati a Roma dall'Associazione "Libera" di don Luigi Ciotti, il presidente della commissione ha infatti risposto tranquillamente che "non esiste un limite di mandato per i parlamentari, che dunque possono far parte anche di una commissione antimafia". Del resto il deputato di Rifondazione trotzkista è stato uno dei più accaniti avversari dell'emendamento che nel luglio scorso fu presentato da alcuni parlamentari nel tentativo di vietare ai deputati e senatori pregiudicati, inquisiti o implicati in affari di mafia di far parte della commissione; emendamento che fu poi bocciato a stragrande maggioranza dai parlamentari di entrambi gli schieramenti.
A chi come Nando Dalla Chiesa dalle colonne de "l'Unità" critica la scandalosa composizione della commissione, Forgione ribatte con l'accusa di "spargere veleni" per "delegittimare l'istituzione", e si scaglia contro il "clima pericoloso che si respira in vari settori dell'informazione e dei cosiddetti movimenti, per cui destra e sinistra sono uguali, la politica è tutto scambio e inciucio". Si è anche distinto per aver dichiarato, dopo la sua elezione avvenuta a grande maggioranza anche con molti voti della Casa del fascio, che "va superata la dimensione giudiziaria della lotta alla mafia". Frase che ha indignato per la sua ambiguità anche l'"Associazione dei familiari delle vittime di via dei Georgofili", che l'ha stigmatizzata con un comunicato di protesta.
Né può valere da attenuante la scusa, addotta dai partiti dell'Unione, che essendo Pomicino e Vito stati presentati dai propri partiti, nessuno può farci nulla, neanche il presidente della commissione. Falso, perché se è vero che i componenti della commissione sono proposti dai rispettivi partiti, la loro nomina spetta per legge ai presidenti delle Camere di appartenenza, nel caso specifico a Bertinotti, che comunque ha avuto l'ultima parola e avrebbe potuto rifiutarsi. Invece non solo non lo ha fatto, ma ha avuto anche l'arroganza di troncare ogni polemica dichiarando nella trasmissione "Porta a porta", a proposito della presenza dei due pregiudicati: "La Commissione antimafia c'è e - per favore - lavori. Accantonerei ogni altra questione". Imitato seduta stante dal suo compare Marini, che ha aggiunto con altrettanta iattanza: "Sono stati eletti e quindi finiamola".
Del resto, che cosa aspettarsi dall'ambizioso servo delle istituzioni borghesi Bertinotti e dal suo protetto Forgione, visto che la presidenza dell'Antimafia è stata data al PRC come "premio" di consolazione per essersi visto soffiare quella della Commissione difesa del Senato, a cui aveva candidato la "pacifista" Lidia Menapace (recentemente convertita all'interventismo più acceso) e assegnata invece all'IdV Sergio De Gregorio, eletto con i voti della Casa del fascio?
Ammesso e non concesso che Bertinotti non avesse potuto opporsi alla nomina dei due pregiudicati, e nemmeno protestare energicamente sollevando il caso scandaloso anziché coprirlo, restava pur sempre la strada delle dimissioni di Forgione, che in nessun caso avrebbe dovuto accettare di presiedere una commissione inquinata e delegittimata. Ma figurarsi se il partito della Rifondazione trotzkista, dopo aver già perso una più succulenta presidenza di commissione, rinunciava anche a quella di consolazione! E in nome di che cosa poi? Per l'affermazione di un "astratto principio" di rigore morale e di coerenza politica? E invece è proprio quello che Forgione dovrebbe fare, se avesse un briciolo di dignità: dimettersi. Altrimenti significa coprire in nome di un carrierismo opportunista la sfida arrogante della Casa del fascio a tutti quelli che si rifiutano di piegarsi all'invadenza delle mafie nella società, nella politica e nelle istituzioni.
(da il bolscevico)
www.pmli.it

freesud ha detto...

Una analisi pienamente condivisibile

Anonimo ha detto...

Il 15 Dicembre ci sarà a Napoli una manifestazione nazionale contro la camorra e le mafie. Lottiamo numerosi contro questi "uomini" che voglioni imporre le loro leggi.
www.pmli.it

La Radio. ha detto...

La Radio invia l'e-mail.
La Lotta continua.

freesud ha detto...

contro la mafia facciamo rete
facciamo sentire la nostra pressione a questi pseudo-politici....

un grazie a radiostar...

bolscevico facci sapere qualcosa in + della manifestazione di napoli...

ciao

Anonimo ha detto...

risposta per freesud

E' stato indetto per il prossimo 15 dicembre a Napoli uno sciopero generale contro la criminalità organizzata proposto da Cgil, Cisl e Uil. Nella giornata di mobilitazione si terranno una serie di iniziative di sensibilizzazione che coinvolgeranno i consigli generali nazionali, gli studenti delle scuole superiori napoletane e assemblee nei luoghi di lavoro, oltre a incontri con il mondo dello sport, dello spettacolo e della cultura.
Proseguono senza sosta le iniziative contro la camorra e la militarizzazione di Napoli e provincia da parte delle Cellule e dalle organizzazioni locali del PMLI di Napoli e provincia: domenica 10 dicembre 2006 ore 10,30 in Piazza Dante – Napoli ci è stato un banchino. I marxisti-leninisti terranno un nuovo banchino contro la camorra e le mafie, in occasione dell'imminente sciopero generale della Campania e della manifestazione nazionale contro la camorra del 15 dicembre, alla quale il PMLI ha aderito. Durante il banchino verrà distribuito il volantino contro le mafie contenente brani estratti dal documento elaborato dall'Ufficio politico del PMLI. Documento dal titolo: "Uniamoci nella lotta contro la camorra e le mafie, per il lavoro, lo sviluppo e l'industrializzazione del Mezzogiorno". Il documento inizia con le seguenti parole: "Per sconfiggere la piovra mafiosa che domina nel Mezzogiorno, bisogna capire dov'è la testa su cui indirizzare i nostri colpi principali. La testa si trova nell'alta finanza, nei circoli dell'industria, dell'agricoltura, del terziario e nelle istituzioni. Cioè dentro la classe dominante borghese, lo Stato borghese e l'economia capitalistica. Altri, i democratici borghesi anticamorristi e antimafiosi considerano invece la criminalità camorrista e mafiosa come un bubbone, un corpo estraneo allo Stato e al sistema economico borghese. La differenza è sostanziale e grande, ciononostante è bene e necessario che tutti gli anticamorristi e gli antimafiosi si uniscano in un vasto fronte unito per combattere assieme i comuni nemici". Il documento fa un'analisi della camorra, di Cosa nostra, della 'ndrangheta e della Sacra corona unita denunciandone i loro legami con le istituzioni. Sul tema, il documento afferma: "E' evidente che nelle istituzioni vi è una totale mancanza di volontà di lottare e sconfiggere la criminalità organizzata, laddove non vi sia una contiguità conclamata con le mafie. I recenti interventi del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, a Napoli e quelli svolti a Palermo dal viceministro dell'Interno Minniti (DS) sono puramente propagandistici e non fanno altro che confondere in un unico calderone criminalità organizzata, criminalità comune e cosiddetto 'bullismo', allontanando l'attenzione da uno dei problemi sostanziali, cioè la lotta alla presenza delle mafie nelle istituzioni borghesi". Nella piattaforma di lotta contro la criminalità, il documento sottolinea che "Per i marxisti-leninisti italiani la lotta alla cosche camorristiche e mafiose è parte integrante della battaglia per il lavoro, lo sviluppo e l'industrializzazione dell'intero Mezzogiorno. Poiché solo così possiamo contrastare la camorra e le mafie e affrontare veramente l'ultracentenaria questione meridionale, mai risolta dai governanti sia della destra che della 'sinistra' borghese che si sono succeduti dall'Unità d'Italia ad oggi. Essi hanno finto di risolverla con la militarizzazione del territorio, con l'oppressione delle masse e la fascistizzazione della società. Al primo posto noi mettiamo la caccia ai camorristi e ai mafiosi che si annidano nelle istituzioni e nei vertici delle organizzazioni economiche, finanziarie e imprenditoriali. E subito dopo mettiamo la requisizione dei loro beni dandone la gestione ad organismi eletti dalle masse locali". Il documento di 20 pagine si conclude con l'invito “a tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali, religiose democratiche che realmente hanno l'intenzione di liberare il Mezzogiorno dalla camorra e dalle mafie a formare assieme al PMLI un vasto fronte unito contro la camorra e le mafie".
Il documento è stato pubblicato su "Il Bolscevico",
organo del PMLI, e sul sito www.pmli.it

freesud ha detto...

x il bolscevico
documento molto interessante grazie

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti del Forum. Volevo aggiornarvi sulla manifestazione che si è tenuta a Napoli contro la camorra il 15 dicembre. E' stata una bella manifestazione molto partecipativa (circa 200 mila). Purtroppo non molto pubblicizzata sui media. Volevamo sottolineare che alcuni operai (giustamente) iscritti alla cgl, cisl e uil contrari alla finanziaria hanno lasciato in anticipo il corteo e quindi non ascoltando i segretari dei sindacati. Noi del PMLI abbiamo portato in piazza il nostro striscione con su scritto "Uniamoci tutti contro la camorra e le mafie per lo sviluppo e l'industrializzazione del Mezzoggiorno" . Continueremo la nostra battaglia contro lo schifo che investe il meridione e l'Italia.
Grazie a tutti
www.pmli.it

freesud ha detto...

Grazie Bolscevico, ho letto il manifesto contro le mafie pubblicato su www.pmli.it, davvero molto interessante!! invito tutti a leggerlo indipendentemente dalle ideologie politiche di ognuno...