06 gennaio 2008

Un risarcimento impossibile

Siamo lieti di pubblicare la lettera, inviataci da Salvatore Borsellino, riguardante il risarcimento ottenuto dalla famiglia del giudice scomparso ed il comportamento incondivisibile tenuto dall'Avvocatura dello Stato.

" In merito alla notizia evidenziata oggi sulla stampa del risarcimento alla vedova e ai figli di Paolo Borsellino, quello che ci sarebbe da porre in evidenza e' il fatto che i suoi familiari abbiano dovuto attendere quindici anni prima di avere un risarcimento dovuto, sempre che, come giustamente evidenziato nella sentenza, possa quantificarsi un risarcimento per una perdita di tale genere.
Quello che però lascia veramente allibiti è la motivazione con cui l'avvocatura dello Stato ha sostenuto che questo risarcimento non fosse dovuto negando
"l'assenza del nesso di causalità tra l'evento considerato e i danni da esso derivanti".
Risulta anche, dalle dichiarazioni dell'avvocato della famiglia Borsellino, che l'avvocatura dell Stato abbia praticamente sostenuto che Paolo Borsellino non abbia sofferto dal punto di vista psicologico prima del suo assassinio, quando invece tutti noi familiari sappiamo che Paolo aveva addirittura deciso di limitare le sue manifestazioni di affetto verso i figli nella speranza che questo potesse farli meno soffrire dopo la sua morte annunciata.
Erano i giorni in cui Paolo continuava a ripetere quasi ossessivamente "devo far presto, devo far presto, mi resta poco tempo" e in cui scriveva, nella lettera non finita che abbiamo trovato sul suo tavolo il 19 Luglio, "la mia città si è di nuovo barbaramente insanguinata ed io non ho più tempo da dedicare neanche ai miei figli, che vedo raramente perchè dormono quando esco da casa ed al mio rientro, quasi sempre in ore notturne, li trovo nuovamente addormentati".
Lo Stato Italiano che non solo non ha saputo proteggere questo giudice predisponendo le più elementari misure di sicurezza in Via D'Amelio, dove Paolo si recava a trovare la madre più volte alla settimana, ma che in alcune sue componenti è addirittura responsabile diretto di questo assassinio dovrebbe vergognarsi di non avere reso ancora giustizia ai suoi familiari e agli italiani tutti per questa strage invece di addurre assurde motivazioni tecniche per cercare di risparmiare su un impossibile risarcimento ".
(Salvatore Borsellino)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Nella nostra terra lo stato è assente e le mafie prevalgono, come l'ignoranza e la non cultura. Continuano ad umiliare il nome di un eroe morto per servire i suoi assasini. Questa italia e questa sicilia devono cambiare ma ormai le parole non bastano!! bisogna scendere nelle piazze!!! entrare nei palazzi e cacciarli ad uno ad uno!! non è possibile vivere in queste condizioni di apatia!!

lucamallinza ha detto...

In un altro paese Falcone e Borsellino sarebbero stati degli eroi nazionali, da noi il loro nome anche se passati ad altra vita da ancora fastidio

visto che li calpestano anche da morti....

Un po' quello che ci disse Salvo Vitale a Cinisi su Peppino Impastato, dopo 20 anni , da morto, il fatto che noi lo ricordiamo da ancora fastidio a tutti .

Sulle motivazioni l'aggettivo Abberrante è forse il più adatto.

Ci sarebbe da chiedere all'avvocatura quanto una persona costretta a vivere segregata , offesa, con la certezza di essere un cadavere che cammina, debba essere risarcita ....magari i signori geni riescono a dare un risposta.

Buon 2008 a tutti (speriamo)

Luca

freesud ha detto...

Caro Luca,
la frase di Salvo Vitale, purtroppo, è di una attualità e di un realismo sconfortante. Condivido l'aggettivo "abberrante". L'Avvocatura non avrebbe dovuto costituirsi in giudizio. Mi piacerebbe sapere chi ha pronunciato le parole della motivazione degli avvocati dello stato...

Bentornato e buon 2008

Infabulas dice bene: continuano ad umiliare i nostri eroi...